Eto’o-Tevez, il dilemma nerazzurro

Il ritorno di Eto’o all’Inter: sembravano solo chiacchiere da bar, svanite ormai da qualche tempo a questa parte. Sono ritornate prepotenti in questi giorni.

Utopia o possibilità concreta? Si parla addirittura di cifre: 8 milioni tra compensi e assicurazione, poco meno di un terzo del ricavato dalla cessione. Sembra un po’ troppo, considerando che il giocatore sarebbe a disposizione per soli due mesi e che le prospettive tecniche della squadra, anche con un Eto’o in più nel motore, sarebbero comunque limitate. Ma c’è di più: si ventila addirittura l’ipotesi che il camerunense, stanco dell’inusuale vita russa, stia meditando il ritorno a Milano alla fine della stagione. In tal caso per la riuscita dell’affare occorrerebbe un pool di legali e tecnici degno degli schieramenti forensi juventini di questi giorni. Con esiti migliori, si spera.

L’alternativa è sempre la stessa: Carlos Tevez, in rottura con allenatore, dirigenza, compagni e tifosi. Tuttavia il costo dell’operazione rimane esorbitante, anche per un Moratti voglioso di mettere mano al portafoglio, così come ha prospettato Zanetti alla presentazione del libro “20 Aprile 2010 – Inter, quella notte”. Rimane viva l’ipotesi del prestito, da cui tutti trarrebbero profitto: Tevez si rilancerebbe e permetterebbe al City di ridare valore al suo cartellino, mentre l’Inter eviterebbe i rischi di un carattere problematico come quello dell’argentino, guadagnando però un giocatore fenomenale capace di guidare da solo l’ormai insperata risalita nerazzurra. Tuttavia i Citizens si sono mostrati contrari all’idea del “parcheggio” a Milano.

Il timore dei tifosi nerazzurri è che queste chiacchiere di mercato siano simili a quelle estive, che alla fine hanno portato solo il bollito Forlan e l’eterno incompleto Zarate. Ma c’è chi crede ancora negli acquisti d’agosto, soprattutto nell’uruguaiano. E chissà che non sia proprio “el Cacha” il vero rinforzo di gennaio.

Giovanni Cassese

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