Parla Ranocchia: “Ora sono contento”

Lo aspettano con ansia i tifosi nerazzurri, l’hanno ritrovato prima quelli azzurri: stiamo parlando di Andrea Ranocchia, il cui rientro con la maglia dell’Inter, più volte annunciato, è stato altrettante volte rimandato. In Polonia il difensore ex Bari è rimasto in campo per tutti i novanta minuti giocando una partita solida e attenta e, dopo la gara, ha commentato ai microfoni di Inter Channel: È stato un lungo periodo, ma ora sono contento. Poi ieri abbiamo anche vinto e quindi è stato tutto positivo. Ci divertiamo, siamo un bel gruppo e quando ci ritroviamo è sempre bello e divertente stare insieme”.

Unico neo il generoso rigore concesso dall’arbitro Duhamel per fallo su Lewandowski, proprio da parte di Ranocchia: “Diciamo che si poteva dare, sono stato un po’ scoordinato e poi eravamo in casa loro…”.

Il ritorno in campo porta con sé difficili sfide da affrontare, innanzitutto con la Nazionale con cui martedì affronterà i campioni d’America dell’Uruguay: Sarà una bella sfida, affascinante. Andremo in campo con lo spirito giusto, lo stesso con il quale abbiamo affrontato queste partite. Gli daremo filo da torcere.

Il weekend lo vedrà di nuovo protagonista con la casacca nerazzurra, che non veste dalla disastrosa trasferta di Novara. Scontati i turni di squalifica comminatigli dal giudice sportivo dopo la gara in Piemonte e smaltito l’infortunio, per Andrea è tempo di riprendere le redini di una difesa che ha sofferto troppo in questo inizio di stagione e che finalmente, grazie al lavoro di Ranieri, non viene più lasciata sguarnita dal resto della squadra.

Chiosa sull’impegno odierno della Nazionale a Rizziconi, su un terreno sequestrato alla ‘Ndrangheta, tramutato in stadio e poi ristrutturato dopo che era stato “omertosamente” abbandonato: “In un momento cosi particolare del Paese, è giusto che da noi partano segnali positivi. Andiamo a Rizziconi per questa bella iniziativa”.

Speriamo che, dalla prossima settimana, i segnali positivi arrivino anche per i tifosi nerazzurri.

Giovanni Cassese

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