Da Ranieri alla fede, Andrea Ranocchia si racconta

E’ un Ranocchia per certi versi inedito quello che si confida ai microfoni di Inter Channel, nel corso di Prima Serata. Gli argomenti toccati sono tantissimi, da quelli più superficiali come l’hobby extracalcistico, a quelli più profondi come il rapporto tra la fede e il pallone. 

Partiamo dalle sue condizioni fisiche. “Sto bene, mi sono ripreso, è una settimana che mi alleno con i ragazzi: spero di rientrare il prima possibile, dipende dal tecnico, vediamo” queste le sue parole. Il ragazzo è carico e ha voglia di tornare. E’ mancato molto in questo mese all’Inter. Però non vuole ripetere l’errore della passata stagione, quando a causa della perenne emergenza della retroguardia nerazzurra, dovuta all’infortunio di Samuel, si è trovato a giocare partite anche se non era in perfette condizioni fisiche.

E’ stato poi ovviamente interrogato sul rapporto col nuovo mister, Claudio Ranieri:  “È bravo, è arrivato e ha dato molta tranquillità, molta serenità, sia in campo che fuori. Stiamo intraprendendo un cammino e come ha detto lui non è il mago di Oz che arriva e cambia tutto in un attimo, ma stiamo comunque vedendo che gara dopo gara si migliora sempre di più. Se si arrabbia ogni tanto? Se c’è bisogno sì, se c’è da chiarire delle cose lo fa, come è giusto che sia. Lui parla molto con noi e spiega molto i suoi concetti”.

Ha poi confessato che la situazione dell’Inter in campionato non gli ha fatto ancora perdere le speranze: “Penso che possiamo fare una grande rimonta. Penso che abbiamo le carte in regola e che però bisogna iniziare da subito. I punti sono tanti da recuperare mai abbiamo tutte le carte in regola per rimontare, come abbiamo fatto in parte anche l’anno scorso”. Per lui il vero problema non sono le gambe imballate ma la testa, la mancanza di convinzione dovuta al filotto di sconfitte.

Spende anche belle parole per Ricky Alvarez, apparso in crescita nelle ultime uscite: È un grande talento, solo che è giovanissimo e venire in un paese nuovo, in una squadra grande come l’Inter, in cui si deve vincere sempre e subito, non è mai facile. Ha grandissime qualità ma ci vuole ambientamento. È stato difficile per me che ero già nel campionato italiano e sono italiano, figuriamoci per lui che veniva da un altro campionato e un altro paese. Comunque sta migliorando, anche ieri è entrato benissimo, con la testa giusta, e ha fatto buone cose. Mano a mano che passa il tempo e si ambienta, sono sicuro che farà vedere grandi cose“.

Chiudiamo con l’argomento più serio: la religione. Queste il suo pensiero: “Io sono molto religioso. Prima delle gare prego ma mai per vincere, o perché vada bene o che, ma prego di uscire dal campo con le mie gambe. Questa è l’unica preghiera che faccio quando entro in campo, perché al di là della vittoria o della sconfitta la salute è la cosa più importante. Cosa ne penso delle bestemmie in campo? Credo che sia un gesto bruttissimo, penso che non si debba fare, anche perché ci sono tanti bambini, tanti ragazzi giovani che vedono soprattutto l’Inter che è una grande squadra. Bisogna dare il buon esempio, quindi credo che sia una cosa che non si deve fare. La squalifica per bestemmie? Mi sembra che sui campi sia sparito tutto nel nulla, credo che sia una cosa da riprendere. Comunque, al di là di tutto, si deve dare il buon esempio, ci sono tanti bambini che crescono e prendono esempio da noi”.

 

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