L’Inter non c’è ancora. I nerazzurri sconfitti 3-2 dal Chievo

Un’Inter prevedibile, dal fraseggio sterile. Nonostante la superiorità territoriale, testimoniata con il doppio del possesso palla, i nerazzurri non riescono a creare pericoli al Chievo nella prima frazione di gioco, fatta eccezione per la traversa di Nagatomo sul finale di tempo.

Nella ripresa si vede la vera Inter, o almeno quella che ha in mente Gasperini, ma solo per dieci minuti. Dopo il vantaggio con Diego Milito, i nerazzurri non giocano più e lasciano il fianco scoperto ad un Chievo sempre molto attento in difesa e cinico in attacco. Prima Thereau e poi la doppietta di Moscardelli mettono in ginocchio la squadra di Gasperini, che rende meno amaro il risultato grazie alla rete del solito Pazzini.

Un’Inter lontana dalla condizione fisica ideale, ancora macchinosa e sulle gambe. L’indicazione che forse farà più piacere ai tifosi è tutta nel secondo tempo. Con il trequartista la squadra è apparsa più dinamica in fase offensiva, con Stankovic e Alvarez che si sono alternati nel fare da collante tra centrocampo e attacco.

La difesa a tre, del tutto sperimentale nella ripresa e con un Castellazzi rivedibile sul primo gol subito, lascia ancora seri dubbi. Infatti anche nella prima frazione di gioco le accelerazioni del Chievo hanno creato non pochi problemi alla retroguardia nerazzurra.

Chi scende e chi sale? Male Castellazzi, Castaignos e Obi (quest’ultimo lontano parente di quello visto in Supercoppa). Da rivedere Ricky Alvarez. Bene Diego Milito, Faraoni e Stankovic.

Giuseppe Testa Opromolla

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