Gasperson, la scommessa di Moratti

Il 24 giugno 2011 comincia l’avventura di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’F.C.Internazionale. Molti tifosi non riescono a nascondere le perplessità per la scelta di Moratti e il tecnico piemontese viene subito etichettato come potenziale traghettatore fra un passato recente e glorioso (Mourinho) e un futuro intrigante (Guardiola).

Dopo la vittoria in Coppa Italia sembrava ormai certa la conferma di Leonardo, poi le voci inaspettate che volevano il brasiliano vicino al Paris Saint-Germain. Nonostante le smentite di facciata, incominciava l’affannosa ricerca del nuovo allenatore; rispuntava la candidatura di Capello, un nome gettonatissimo che Moratti insegue da diversi anni. Quindi tante altre ipotesi: Mihajlovic, Villas Boas, Spalletti, Hiddink. Infine l’annuncio di Gasperini, un allenatore che in carriera ha guidato le giovanili della Juventus (dal 1994 al 2003), il Crotone (2003-2006) e il Genoa (2006-2010). Non possiede un palmares nutrito né una dialettica ammaliante, ma è riuscito comunque a guadagnarsi la stima degli addetti ai lavori grazie ai traguardi importanti raggiunti con le sue squadre.

Gasperini giocatore si è affacciato al mondo del calcio nel campionato 1977-1978. Da quel momento una lunga gavetta vissuta fra C e B, prima dell’arrivo in serie A con la maglia del Pescara nel 1987; a 35 anni, nel 1993, il ritiro. L’anno seguente assume la guida della primavera della Juventus; è in quell’anno che arriva il suo primo trofeo da allenatore: la vittoria nel torneo di Viareggio, da sempre considerato come la Coppa dei Campioni del settore giovanile. Dopo la parentesi juventina passa ad allenare il Crotone: al primo anno la squadra viene promossa dalla C1 alla B. Seguono poi due buoni campionati che permettono a Gasperini di approdare al Genoa: il primo anno i liguri vengono promossi in serie A e il tecnico viene premiato con la panchina d’argento, riconoscimento riservato al miglior allenatore della serie cadetta.

Il suo Genoa si comporta molto bene anche nella massima serie, Gasperini predica un gioco di movimento, con lui gli attaccanti sembrano trovare con facilità la via del gol: Borriello e Milito arrivano a giocarsi il titolo di capocannoniere fino all’ultima giornata e diversi giocatori entrano nel giro della nazionale. Nel loro secondo campionato in serie A i rossoblu raggiungono il quinto posto, centrando l’accesso all’Europa League. In questo periodo si fanno insistenti le voci che vorrebbero Gasperini alla guida della Juventus, con Lippi come supervisore. L’operazione non si conclude e il tecnico resta in Liguria. La squadra, però, non riesce a garantire i soliti standard: a farne le spese è Gasperini, che viene esonerato da Preziosi.

Ora la grande scommessa di Moratti: puntare su un allenatore sicuramente valido, ma che è alla prima prova impegnativa della sua carriera. Certo, altre squadre in passato hanno puntato su esordienti: il Milan ha ottenuto ottimi risultati scommettendo su Sacchi, Capello e Allegri; non altrettanto si può dire dell’Inter con Orrico e della Juventus con Maifredi.

Gasperini è sicuramente un tecnico intelligente e capace, ma preoccupa il suo modo di impostare la squadra: il 3-4-3 richiede sacrificio da parte di tutti i giocatori. La speranza è che il soprannome ‘Gasp’ non risulti foriero di difficoltà che la squadra nerazzurra si troverà ad affrontare. A favore di Gasperini il suo comportamento da antico gentiluomo che cerca di evitare la polemica, uno spogliatoio che sembra compatto nell’appoggiarlo e, soprattutto, un presidente che vuole dargli fiducia.

Incomincia fra qualche giorno la nuova stagione, forse la più importante per Gasperini: fallire ora significherebbe cadere nell’oblio, vincere subito vorrebbe dire garantirsi un posto di rilievo nella leggenda nerazzurra.

Stefano Domenico Cereda

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