Icardi (1/2): “Vi spiego il mio amore per l’Inter”

C’è Juventus-Inter alle porte e non può mancare all’appuntamento uno che ha colpito più volte i bianconeri. Parliamo di Mauro Icardi che ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Icardi: “E’cambiato tutto rispetto all’anno scorso. E sul mio amore per l’Inter dico che…”

Mauro Icardi è diventato nerazzurro proprio grazie ai gol contro la Juventus. Quando era in blucerchiato un giovanissimo Maurito aveva espugnato lo Juventus Stadium con una doppietta, rivelandosi all’intera Serie A. Ora, da campione maturo, affronta i bianconeri in testa alla classifica e si racconta a La Gazzetta dello Sport.

L’intervista parte subito col botto, quando dicono a Mauro che in Spagna pare siano già state programmate le visite mediche, con tanto di risposta del nove: “Sciocchezze“.

Se però Real, Bayern e Psg arrivassero con i soldi della clausola e un contratto in bianco, lei che farebbe?
Ho già risposto più volte, non è il momento di fare certi discorsi, e non sono poi io a gestire queste cose”.
Ma la clausola diventerebbe operativa solo con il suo sì.
Non è però ancora arrivato nessuno (ride, ndr). Sia chiaro, io sto bene a Milano, lo sanno tutti. Amo la città, gioco, faccio tanti gol e sono il capitano di un grandissimo club: sono cose importanti per me. Alle questioni di mercato devono pensarci gli altri, a me interessa il campo, devo pensare solo a fare
il mio dovere, cioè segnare e aiutare la squadra. C’è Wanda che parla con la società”.
Si parla di rinnovo, di clausola troppo bassa. Ma lei vuole restare davvero a Milano?
La clausola l’ha messa l’Inter, non so se è bassa o alta. E le mie intenzioni, ripeto, sono chiare: voglio vincere qualcosa con questa maglia. In futuro, quando arriverà eventualmente il momento di offerte o altro, dovranno tutti andare a parlare con l’Inter, con Piero (Ausilio, ndr) e col presidente, e lì si vedrà”.
Insomma, se non è l’Intera«sacrificarla»…
Io qui a Milano sto bene!”.
Ausilio dice che farete tantissimi rinnovi.
Ne abbiamo già fatti tanti in effetti. Ne arriveranno altri allora (ride, ndr). A Piero piace trattare con Wanda, è un amore­ odio fra di loro”.
Mai un tentennamento in questi anni. Sempre l’Inter nella sua testa nonostante gli scarsissimi successi. Dove nasce l’amore per questo club?
Colpa di Adriano e Martins. Da ragazzino giocavo sempre con l’Inter alla playstation: Adriano era devastante e Martins era velocissimo. Mi piaceva poi il fatto che molta Argentina avesse fatto la storia dell’Inter. Non ero tifoso a quei tempi, ma fu così che i colori nerazzurri iniziarono a entrarmi in testa.
Poi, c’è un’altra storia che mi legò molto all’Inter. Un giorno, quando vivevo alle Canarie, alcuni amici di famiglia andarono a Milano in vacanza e fecero pure il tour di San Siro. Tornarono con due berretti, uno dell’Inter e uno del Milan. Erano per me e un mio amico:scelsi io per primo e presi quello dell’Inter,senza il minimo dubbio. Ecco forse proprio in quel momento diventai tifoso. Fu decisamente
emozionante quando Moratti in persona mi volle a tutti i costi, ingaggiandomi dalla Samp“.
Torniamo all’attualità: cos’è cambiato rispetto all’anno scorso? Gli uomini sono in gran parte gli stessi…
E’ cambiato l’ambiente attorno alla squadra, in tutti i sensi. E gran parte del merito va a mister Spalletti e al suo feeling coi dirigenti“.
Ci descriva Spalletti allora.
Ha una personalità molto forte,sa trasmetterti subito ciò che lui vuole e ritiene giusto. Ha aiutato moltissimo lo spogliatoio, è entrato nelle nostre teste, ha cambiato già parecchie cose in questo breve periodo“.
Si parla di un lavoro eccezionale sul campo.
Sul campo quasi tutti gli allenatori lavorano bene. Spalletti è sicuramente un grande in questo senso, ma la differenza è soprattutto fuori dal campo, per questo parlavo di ambiente diverso, di clima migliore. L’anno scorso siamo andati in ritiro con Mancini, poi è arrivato De Boer a pochi giorni dall’inizio del campionato, quindi via De Boer ed ecco Pioli. Oggi invece è tutto più chiaro attorno alla
squadra, e questo ha dato tranquillità alle varie componenti, tutti sono messi nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. Si è visto fin dal ritiro estivo…”.

 

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