Il miracolo di Spalletti: la rinascita di Brozovic e Santon

In estate Luciano Spalletti aveva sognato ben altro. Le premesse di una campagna acquisti faraonica lasciavano presupporre mille desideri, poi lo stop dalla Cina ha ridimensionato tutto, così il tecnico ha dovuto far rifiorire dei giocatori che all’Inter erano dati per dispersi, vedi Santon e Brozovic.

Brozovic, Santon e gli Inter-Rinati

La Gazzetta dello Sport esalta il momento dell’Inter tramite la rinascita di giocatori sperduti e su un atteggiamento nuovo all’interno della squadra.

Facendo un parallelo dopo le prime 15 giornate dello scorso campionato, l’Inter ha 9 posizioni, 18 punti e 13 mila spettatori di media in più. Ma il vero miracolo, senza trascurare la rivalutazione della rosa, sta in qualcosa di più intangibile dei freddi numeri. Quasi tutti i giocatori hanno un atteggiamento diverso, giocano e pensano di squadra e in campo mostrano una fiducia diversa. Uno come Candreva, che pure aveva chiuso con 8 reti stagionali e ora è ancora a secco, un tempo avrebbe spazzato in tribuna quel pallone sulla propria linea di fondo che contro il Chievo invece ha deciso di accarezzare più volte al volo prima di saltare Birsa con un sombrero per poi sgommare verso la metà campo avversaria.

Ma la trasformazione spallettiana ha soprattutto la faccia di Brozovic, D’Ambrosio, Gagliardini, Nagatomo, Ranocchia e Santon. I due azzurri faticavano a fare il salto di qualità, mentre sulla permanenza degli altri quattro in pochi avrebbero scommesso.

Gagliardini rinato con Vecino, Brozovic invece  doveva essere mister plusvalenza ma dopo lo scempio
della scorsa primavera nessuno se l’è sentita di investire i 25 milioni richiesti dall’Inter. Con un
tecnico che gli ha fatto sentire la giusta fiducia, il croato ha riattaccato la spina a Benevento.
Doppietta decisiva, anche se un infortunio in nazionale ne ha frenato la risalita. Il tempo di guarire e ha messo il timbro pure a Cagliari. Devastante a tutto campo contro il Chievo, ora metterà in crisi Spalletti per la scelta dell’11 da opporre alla Juventus. Tra Brozo, Gagliardini e Vecino, uno all’inizio è di troppo. Ma anche l’ex Atalanta, fuori per squalifica domenica, è tornato il totem che aveva portato l’Inter a investire 22 milioni a gennaio.

D’Ambrosio era un titolare pure con Pioli, ma ora pure lui ha acquisito una nuova consapevolezza.
Ranocchia e Santon andavano ricostruiti psicologicamente, è servito più tempo ma domenica ,dopo i mugugni degli anni scorsi, San Siro li ha applauditi a scena aperta. Come successo in precedenza con Nagatomo, cui Spalletti ha eliminato le pericolose amnesie di un tempo.

Ora Spalletti pare pronto per lanciare anche Cancelo e Dalbert cui dice “Manca poco e arrivano”, e in estate era contrario alla cessione di Kondogbia, Murillo e Medel, con i due del Valencia nel mirino del tecnico di Certaldo come “pepite nascoste” e il cileno addirittura proposto come trequartista assaltatore.

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