L’ALBA DEL GIORNO DOPO – La normalità di una tsunami straordinario

Che sinfonia, che musica, che direttore d’orchestra, che spettacolo, che mentalità, che voglia, che Inter!
Sono anni che non si possono scrivere certe cose, neppure pensarle, ma dopo ciò che si è visto contro il Chievo ieri pomeriggio, con cautela, volando bassi, pesando le parole ben conoscendo il soggetto di cui si sta parlando, si possono solo sprecare complimenti.

SPALLETTI: TIMIDEZZA, RIVOLUZIONE, APOTEOSI INTER E BRIGNOLI  

Il Chievo non è il Real Madrid questo è fuor di dubbio, ma ieri i nerazzurri dovevano dimostrare tutto, più di sempre e mentre in molti si aspettavano il solito passo falso alla prima prova di maturità, è andato in scena un capolavoro.

Handanovic, D’Ambrosio, Skriniar, Ranocchia, Santon, Joao Mario, Borja Valero, Candreva, Brozovic, Perisic, Icardi. Beh, si potrebbe pensare “La vecchia solita Inter con due elementi nuovi”. Ma per dirla correttamente si deve dire, la vecchia solita Inter dopo lo tsunami. Esattamente, ciò che sorprende di più, non sono i 16 tiri nello specchio della porta contro un colpo di testa, non è il possesso palla, non sono le verticalizzazioni, il gioco di prima, gli inserimenti dei centrocampisti, le sgaloppate ALL’INDIETRO di Perisic, Icardi e Candreva per recuperare palla, i chilometri percorsi con il sorriso da Brozovic, il valore del monumentale Skriniar (e continuano a sprecar parole per Bonucci e Romagnoli), il risvegliarsi con Santon e RANOCCHIA (!!!) GIOCATORI DI CALCIO, i 5 gol, i miracoli di Sorrrentino, la grinta, la voglia, la corsa anche sul 3/4-0, l’attaccamento alla maglia, l’evitare ogni polemica e continuare a pressare, correre, soffrire e gioire insieme e sentire un tecnico che parla di moduli, profondità, gioco, diagonali, titolari e gioco giocato.

No, non è tanto questo, quanto lo stupore , la gioia, la commozione che ti assale, pensando alla rivoluzione mentale, allo tsunami neuronale deve aver indotto quel mago di Spalletti. All’Inter non ci sono i Nainggolan, i Kolarov, i Mertens e compagnia bella, all’Inter c’è Spalletti che in pochi mesi ha rifondato una squadra, una società, un credo, un modo di essere, tutte le teste dei giocatori rendendole uniche, straordinarie e coordinate. Dall’iradidio Perisc al fenomeno Icardi (entrato a soli 24 anni nella top ten dei bomber nerazzurri), dallo spirito di sacrificio e dall’utilità di Candreva alla normalità di D’Ambrosio, senza dimenticare Santon, Ranocchia, Gagliardini, Nagatomo e giù fino al magazziniere. L’Inter è una squadra, una società importante, una delle più importanti del mondo, ma più bella e questo ora iniziano a saperlo anche i suoi calciatori e tutto ciò non può che essere straordinario.

Come la timidezza e le risposte con il contagocce date dal mister dopo la partita, che sono il sintomo che davvero sta avvenendo l’imponderabile e magari tutti credono a qualcosa di grande.
Verrebbe da fare un paragone (non di numeri, ma di sostanza e mentalità) con chi ancora parla e difende Mazzarri, ma sarebbe ingiusto, indecoroso, uno spreco di tempo. E c’è molto più gusto a vedere le patetiche scene degli invidiosi. Di chi magari si crede un esperto di calcio, un ottimo telecronista, uno messo ai vertici aziendali, o chi si venderebbe per un piccolo scoop, per un abbonato in più e snocciola ogni volta lezioni di calcio e previsioni assurde, fallimentari, deliranti. Ma il livore è una brutta bestia e ad alcuni li sta divorando. Continueranno e continueranno ancora, fino alla fine e anche oltre, ma l’Inter è più bella se come al solito è sola circondata da nemici.

Come è giusto e fa quadrare tutto un Brignoli qualsiasi che da oggi è giustamente una star che fa sorridere e amare il calcio, che fa capire quanto sia ridicolo parlare prima e passare troppo presto alle cose formali.
No, non mi sono dimenticato si sabato sera: vi diranno che è una partita fondamentale per l’Inter e voi non dovete credergli. Fondamentale lo sarà solo per la Juventus, per i nerazzurri sarà un test importante sul percorso della crescita, senza patemi, senza ultimi appelli e soprattutto SENZA TREGUA.

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