Spalletti è ormai sempre più il gladiatore istrionico di cui l’Inter aveva bisogno per riprendersi. Il tecnico nerazzurro, già ormai idolo dei tifosi, specie dopo il post su Instagram di qualche giorno fa, si è reso protagonista ieri di una accesa discussione con un giornalista sardo un po troppo di parte.
SPALLETTI NON LE MANDA A DIRE IN CONFERENZA
Spalletti si erge a paladino della sua creatura, in maniera analoga al Mourinho di triplettiana memoria. Il tecnico di Certaldo, protagonista fino a qui di un avvio esaltante con l’Inter, infatti continua a difendere da tutti i “nemici” il prodotto del suo durissimo lavoro. L’ultimo episodio è avvenuto ieri in conferenza stampa, dopo la sofferta vittoria di Cagliari.
Un giornalista sardo, evidentemente e anche eccessivamente “di parte”, ha infatti attaccato a spada tratta Spalletti, millantando anche evidenti irregolarità nel terzo goal dell’Inter. Irregolarità puntualmente smentita da Var e moviola. tra l’altro.
Alla giustamente piccata risposta del mister, forse non molto diplomatica, “Se la vede così grigia dovrebbe togliersi l’elefante che ha davanti agli occhi”, il collega si è inalberato, dando vita a un siparietto della durata di qualche minuto.
La discussione si è conclusa con Spalletti irremovibile sulla propria convinzione di aver fatto una buona partita, di aver meritato la vittoria e di non aver usufruito di nessun favore arbitrale. Opinione fondata, visto che Luciano era forte anche del parere di 5 diverse emittenti di cui era stato ospite prima del diverbio.
Un episodio quasi divertente, sia per lo spropositato attacco “di parte” del giornalista, sia per l’evidente irritazione del tecnico durante la discussione.
Per alcuni una prova quasi di debolezza e nervosismo, per altri invece un segnale forte che servirà a cementificare ulteriormente il gruppo. Una riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, del grande attaccamento di Spalletti alla causa interista. Dopo tanti anni, un altro cavaliere coraggioso si è messo a disposizione della causa nerazzurra, pronto a farsi scudo di tutti rumori “mediatici” possibili.