Perisic, l’uomo della “zona Cesarini”

Ivan Perisic può diventare l’uomo della “zona Cesarini”, la cosiddetta ultima parte di partita in cui si fa gol. Il croato infatti ha tra le sue doti quella di segnare sempre nella seconda frazione di gara, grazie ad un fisico bionico e una lucidità da top player. Spalletti non può farne a meno, Mourinho lo ha inseguito a lungo eppure esiste chi nell’Inter lo ha messo da parte.

Perisic, l’uomo del secondo tempo

Ivan Perisic, scrive il Corriere dello Sport, ha segnato 22 gol totali in Serie A, di cui 16 arrivati durante i secondi 45′ di gioco e considerando anche la Coppa Italia si arriva a 18 su 24.

Il segreto?

La resistenza impossibile del croato. Perisic infatti tende ad esplodere quando in tanti la stanchezza la fa da padrone. Fisico da Superman per il numero 44 che lo fa eccellere in qualsiasi sport, dal basket al beach volley, tra i preferiti di Ivan e con una tale resistenza l’ala sinistra è tra i giocatori mai sostituiti da Spalletti, come in passato succedeva con Mancini, Pioli o Vecchi.

L’unico con scarso feeling con Perisic è stato Frank de Boer. L’olandese infatti nelle sue 14 gare lo ha sostituito 2 volte, fatto subentrare dalla panchina in 3 occasioni e in altre 2 nemmeno utilizzato.

Perisic è anche l’uomo dai gol pesanti. Le sue reti all’Inter hanno regalato 23 punti in classifica, facendo la media significa più di un punto a gol. Giusto per sintetizzare il concetto, il numero 44 vale come un’assicurazione sulla vita per gli allenatori. A Spalletti, finora, ha regalato la vittoria sul Verona di lunedì scorso, mentre gli altri 3 centri sono serviti a chiudere i giochi con Fiorentina, Spal e Crotone.
Prima del sigillo al Bentegodi, Perisic era rimasto a secco per un mese e mezzo. E quanto gli pesasse quell’astinenza
lo si poteva notare nelle ultime gare, alla luce di come inseguisse il gol con maggiore ostinazione rispetto al normale.
Di solito, invece, lui è un generoso. E, infatti, in queste prime 11 giornate ha già regalato 5 assist, 4 a Icardi,da sempre il maggiore beneficiario, e uno a Vecino.

Reti da urlo, mai banali, da incorniciare, c’è certamente quella del 2-1 contro la Juventus l’11 settembre 2016. Allora, il croato e Icardi si scambiarono i ruoli, visto che fu Maurito a crossare e Ivan a incornare, battendo Buffon. Gli interisti non dimenticano nemmeno la zampata del 2-2 nel derby con il Milan del 20 novembre 2016: mancavano pochi secondi alla fine del recupero e Perisic riuscì ad evitare che Pioli debuttasse in panchina con una sconfitta. E, per concludere, ecco la doppietta in rimonta a Udine (8 gennaio 2017). Nell’occasione, con l’Inter in svantaggio, il croato impattò allo scadere del primo tempo e poi, negli ultimi sgoccioli di gara, trovò la forza per raddoppiare con un altro colpo di testa.

Il rinnovo fino al 2022 è scontato, come la resistenza di Perisic, primo vero tassello dell’Inter di Spalletti, con buona pace di José Mourinho.

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