GdS – Luciano Spalletti, rispetto a De Boer, raddoppia punti e sorrisi. Il confronto con la scorsa stagione

Quando l’Inter inizia la stagione con 9 vittorie e 2 pareggi in 11 partite giocate, consolidando il secondo posto in classifica, viene automatico il paragone con la scorsa stagione. Viene spontaneo anche domandarsi il motivo di tale cambiamento. La risposta è semplice e coincide con un solo nome: Luciano Spalletti.

Il confronto

All’undicesima giornata dello scorso anno l’Inter poneva fine alla panchina di Frank de Boer, dopo la sconfitta subita contro la Sampdoria per 1-0. Quest’anno, invece, dopo lo stesso numero di gare, l’Inter è seconda in classifica, senza aver mai subito ancora una sconfitta e con il record storico di punti fatti nelle prime undici giornate (29 punti, come nel 1988/89 con Trapattoni che poi vinse lo scudetto).

Viene spontaneo domandarsi il perché del tracollo di De Boer, quando sia lui sia Luciano Spalletti hanno avuto quasi gli stessi giocatori, tranne per Gagliardini, Vecino, Borja Valero e Skriniar. Hanno davvero inciso cosi tanto gli acquisti voluti da Spalletti o c’è dietro qualcos’altro che ha fatto crollare l’Inter l’anno scorso e che, invece, la sta facendo volare alto quest’anno?

Meno ansia

Uno dei motivi che vanno in favore di Luciano Spalletti è sicuramente una diminuzione del livello di ansia. Il tecnico di Certaldo sta spingendo molto sul concetto di gruppo e di squadra, consolidando le certezze.  In questo modo la squadra sta riacquistando fiducia nelle proprie potenzialità e si sta stabilendo un clima di serenità e positività all’interno dello spogliatoio. Clima positivo che, invece, mancava la scorsa stagione con De Boer. Quando Samir Handanovic, invece di rinviare la palla, la gioca vicino, dal basso, infonde fiducia nei compagni. Ovviamente ci sono ancora molti aspetti da migliorare, visto che ancora si rischia di sciupare belle prestazioni, come è accaduto con Sampdoria e Verona.

Incidono anche i singoli

Nonostante sia De Boer che Luciano Spalletti hanno avuto tra le mani quasi gli stessi giocatori, quest’anno è stata schierata la stessa formazione per quattro partite consecutive. A livello individuale, spiccano alcune differenze. Nagatomo, ad esempio, con Spalletti gioca quasi il doppio rispetto allo scorso anno (4 presenza lo scorso anno e 9 quest’anno). Anche Candreva crea maggiori occasioni da gol (32-23) e recupera più palloni (45-27), anche se sbaglia ancora molti cross. Icardi segna di più (11-8) pur tirando di meno (33-38). Perisic trova più volte la via della porta, tentando più volte il tiro e crea più occasioni (27-14).

L’Inter di quest’anno sembra più concreta e più solida. In generale, i nerazzurri di quest’anno segnano di più (22 a 13) e subiscono meno gol (8 a 14), ma paradossalmente tirano meno in porta (168 a 185) e subiscono più conclusioni degli avversari (145 a 112).

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