L’ALBA DEL GIORNO DOPO – È tornata la vera Inter?

Nove match, 23 punti conquistati. Imbattuti da 11 partite (comprese le due della sciagurata scorsa stagione): è tornata la vera Inter? L’alba di questa domenica è speciale: la maggior parte dei tifosi nerazzurri si è svegliato con la consapevolezza di aver ritrovato finalmente una squadra con gli attributi.

SAN SAMIR E SKRINIAR, LA DIFESA REGGE L’URTO DEL SAN PAOLO

Le grandi parate del numero uno nerazzurro e gli interventi strepitosi del muro slovacco hanno bloccato dopo quasi otto mesi l’attacco partenopeo. Infatti, era dal 25 febbraio 2017 che il Napoli non riusciva a segnare tra le mura amiche (Napoli-Atalanta 0-2 n.d.r.). Qualcosa vorrà dire no?

Don Luciano, per gli amici Mastrolindo, ha sgrassato (in parte) le amnesie difensive della scorsa stagione, aggiungendo solidità e grande predisposizione al sacrificio. Non volendo troppo scomodare la leggendaria squadra del Triplete, ma Perisic ricordava Samuel Eto’o per sacrificio e spirito di abnegazione.

Su Skriniar si è parlato già così tanto. Un acquisto denigrato dagli esperti e soprattutto dai tifosi: oggi è osannato come il nuovo Samuel. Le prestazioni sono strepitose: carisma, personalità e tanta garra. Ieri sera Mertens è stato stoppato in qualsiasi modo. Handanovic? Samir fa il suo lavoro egregiamente: paratoni di qua, paratoni di là. Se la difesa dell’Inter è la migliore in Serie A parte del merito è suo.

SPALLETTI VALORE AGGIUNTO DI QUEST’INTER

Luciano Spalletti è il vero valore aggiunto di quest’Inter, la guida di un gruppo che finalmente gioca senza paura. Traspare l’unità del gruppo e la voglia di raggiungere insieme l’obiettivo prefissato: il ritorno in Champions League.

C’è da recriminare per ieri sera? Forse sì, forse no. Probabilmente ai punti avrebbe meritato un pizzico di più il Napoli, ma la Beneamata ha creato occasioni per portare a casa il bottino pieno (rivedersi Vecino e Borja Valero). In certi frangenti del match c’è stata la sensazione che l’Inter potesse spuntarla come in Coppa Italia con Jovetic-Ljajic o come, ormai, vent’anni fa. Nemmeno Mourinho riuscì nell’impresa: il punto è ORO colato.

POSSIBILITÀ PER LO SCUDETTO?

Il tricolore è lontano: serve continuità, servono punti. 23 punti costituiscono un ottimo bottino, quel fieno in cascina per periodi complicati (che ahimè arriveranno). Sfruttare l’entusiasmo, rincorrendo e guardando il primo posto, aiuterà a raggiungere l’obiettivo essenziale di questa stagione. Non bisogna dimenticare che l’Inter punta al ritorno in Champions. Adesso arrivano tre partite fondamentali prima della sosta: Sampdoria, Verona e Torino. Vietato sbagliare, nove punti per sognare: a dicembre faremo i conti. Intanto godiamoci quest’alba da secondi in classifica: l’Inter è tornata, l’Inter può giocarsela con chiunque. AMIAMOLA SEMPRE

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