GdS – Icardi, il cobra nerazzurro! Ecco perché è il migliore in Europa

La tripletta nel derby consacra ancora di più Mauro Icardi come arma letale dei nerazzurri. In Europa nessuno come lui, segna ogni 2,56 tiri e le vittime preferite sono le big. Ma qualcuno ancora lo critica. Icardi arma letale nerazzurra, ecco il motivo!

ICARDI ARMA LETALE INTERISTA, IL DATO

Mauro Icardi è entrato di forza nella storia dell’Inter. La tripletta al Milan lo rende di diritto tra i grandi giocatori ad aver indossato il nerazzurro, con una media gol incredibile, ogni 2,56 tiri in porta, con gol segnati spesso alle grandi squadre.

La Gazzetta dello Sport analizza con dati Opta gli attaccanti della Serie A e del calcio europeo. Ne salta fuori che Icardi ha il miglior rapporto tra palloni giocati per fare un gol, con 20.33, davanti a Immobile e Dzeko.

Non solo, al capitano nerazzurro bastano 2,56 tiri in porta per segnare. Meglio di Thereau a quota 2,6 e Immobile a 3,55.

CHE ICARDI! IN EUROPA IL MIGLIORE

Nelle classifiche estere svettano Vardy in Premier League che segna ogni 34,4 palloni giocati e ogni 2,8 tiri. In Liga e Bundesliga, invece, i primatisti palloni/gol sono Sanabria e Aubameyang (rispettivamente 30,6 e 27,5) con Bakambu e Uth ad aver il miglior tiro/gol con 2,57 e 2,4 tiri in porta.

Si avvicina a Mauro Icardi come numeri Radamel Falcao. Infatti, in Ligue 1 sfrutta 21,83 palloni per un gol e fa 2 tiri in porta per segnare, migliorando la statistica di Maurito.

Il pallone post derby è stato certamente tenuto stretto da Icardi, a cancellare l’amarezza di quel gol di Zapata che nell’aprile scorso diede il via al psicodramma nerazzurro.

Mauro è un cobra che se ne sta buono nella cesta ma al primo morso ti colpisce. Curioso però che lo faccia soprattutto contro i migliori.

Il calcio è pieno di attaccanti che segnano alle piccole e la vedono poco con le grandi. Icardi invece da rookie in maglia Samp zittì lo Juve Stadium e dopo le doppiette alla Fiorentina e alla Roma di Manolas e Fazio, è tornato al gol su azione a 50 giorni dall’impresa dell’Olimpico facendo di nuovo impazzire Bonucci.

Nel mezzo, Crotone, Bologna e Benevento ne avevano bloccato la marcia inspiegabilmente.

Ancora più inspiegabile il rapporto amore/odio con la Curva Nord, grazie ad una stramaledetta biografia che non viene cancellata con i gol e un ostracismo nazionale del partito pro Maradona a causa dell’amicizia con Maxi Lopez.

A Napoli poteva essere l’erede di Higuain e oggi in tanti immaginano lui in Azzurro al posto di Milik, in quella rovente estate in cui Maurito ha strappato un rinnovo contrattuale assolutamente meritato.

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