Inter, è SOS fasce: da esterni (Perisic escluso) e terzini poche garanzie

Inter che non è stata eccessivamente ridimensionata dal pareggio di ieri, perlomeno non dal risultato. Il gioco però è stato deludente e, nonostante gli interventi mirati proprio a tappare questa mancanza, le corsie laterali continuano a zoppicare, senza riuscire a fare la differenza come invece chiede il calcio moderno.

POCA SPINTA E TROPPA PAURA

Inter incapace di volare come mai? Beh, perché non riesce a spiegare le ali e non è solo una metafora. I nerazzurri infatti continuano a faticare a dare respiro al proprio gioco, Sulle corsie esterne, solo Perisic ha l’estro necessario per svoltare una gara. Tuttavia, quando si trova contro una difesa ordinata che lo raddoppia o addirittura triplica la marcatura su di lui, non può certo fare miracoli.Il croato è un Mustang micidiale negli spazi aperti e nell’uno contro uno, ma nello stretto e sul breve non riesce ad incidere come vorrebbe.

La colpa di questo non è da imputare a lui, ma al poco supporto che riceve dai compagni di fascia. Nagatomo e Dalbert non si sovrappongono quasi mai, non riescono a portare mai via l’uomo che raddoppia su Ivan. Il giapponese ultimamente sta facendo meno peggio del solito, cercando perlomeno di non fare danni e di fare il compitino in difesa, senza fare nulla di straordinario ma limitandosi a non fare sbavature enormi.

Dalbert invece non ha ancora convinto. Il brasiliano è famoso per le sue sgroppate sulla fascia, perlomeno al Nizza lo era. In Italia non ha ancora regalato un cross: è sempre apparso timido, avulso dal gioco, timoroso di sbagliare. Certo, per la prima volta si trova in un grande club, le responsabilità sono maggiori e pesano come macigni, tuttavia non potrà mai imporsi senza scrollarsi di dosso questo blocco.

La speranza è che a lungo andare, giocando con regolarità e imparando i movimenti della squadra e gli automatismi di Spalletti, riesca a diventare quello che si sperava fosse già: un terzino fluidificante stile Maicon.

CANDREVA CROSSA MOLTO MA MALE, I NUOVI VANNO VERIFICATI

Discorso simile, se non peggiore, anche sull’altra fascia. Candreva non è Perisic, garantisce tanta corsa e buona volontà ma minore qualità. Antonio crossa molto, ma in maniera molto approssimativa. Ieri su 19 palle messe in mezzo, contando anche i calci piazzati, solamente 2 sono risultate giocabili: un dato piuttosto imbarazzante. Candreva è uno dei maggiori crossatori d’Italia e d’Europa, ma è qui il problema: tra i maggiori, non migliori. Essere un crossatore seriale quando non si mette mai in condizione il centravanti di segnare, è un deterrente piuttosto grave.

Ad aiutarlo poi non ci pensa certo la sua “spalla”, D’Ambrosio. Il terzino azzurro in questo avvio di stagione è sempre apparso in difficoltà in difesa, oltre che poco consistente in avanti. Certo, l’ex Torino è un esterno prettamente difensivo, più che di spinta, ma al momento è in difficoltà in entrambe le fasi, non riuscendo mai a sovrapporsi. Quello che doveva essere il suo sostituto, il neo arrivato Joao Cancelo, si è subito infortunato.

L’ex Valencia però non dovrà solo ritornare dall’infortunio, ma anche inserirsi nei meccanismi difensivi. Cancelo infatti è quasi un ala per la spinta che può garantire, ma pecca molto in chiusura, perciò Spalletti dovrà lavorare molto su di lui, come su Dalbert, per evitare svarioni difensivi. Per questo potrebbe non rischiare subito di buttarlo nella mischia da titolare.

Ora starà al mister risolvere il problema in questione, anche se non sarà facile farlo in corso d’opera. Soprattutto dato che anche il centrocampo vive un periodo no, quindi optare per il gioco per vie centrali è da escludere. Riuscirà il guru nerazzurro a ritrovare l’equilibrio necessario per cercare il quarto posto?

 

Fonte immagine in evidenza: Screen Partita

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