Mercato Inter, le valutazioni della nostra redazione: mercato sufficiente ma le lacune…

Il mercato si è concluso. E’ dunque arrivato il momento dei giudizi e delle valutazioni. La redazione di SpazioInter, attraverso il suo direttore e i suoi caporedattori, ha espresso le sue opinioni in merito, non lesinando meriti, perplessità e forti dubbi. Di seguito troverete tutti i pareri in questione, con rispettivi voti. Si oscilla tra il 5,5 e il 7-, ma la speranza è che il campo possa innalzare al più presto queste valutazioni.

ROBERTO BERNOCCHI (Caporedattore) – Voto 5.5: un mercato più che sufficiente fino ad agosto, da 6.5 in pagella. Dopo l’arrivo di Dalbert però la situazione è degenerata, con la società che ha toppato clamorosamente tutta la parte finale. Grave, gravissimo essere rimasti solamente con due centrali di difesa affidabili, non riuscendo a regalare a Spalletti un terzo centrale di sicuro affidamento. Molto bene il lato delle uscite, ma questo non può bastare. Come non è bastato il colpo di coda finale chiamato Karamoh.

ANTONIO CAIANIELLO (Direttore) – Voto: 7-: bisogna differenziare il voto dato al mercato nerazzurro e quello dato alla comunicazione, che potrebbero tediare il giudizio oggettivo. I direttori nerazzurri hanno seguito bene o male, nel limite del possibile, le direttive del proprio allenatore: la base della rosa non era da rivoluzionare come dall’altra sponda del naviglio, andava puntellata senza permettersi di sbagliare i colpi in entrata. L’Inter ha operato ottimamente nel reparto arretrato, sistemando finalmente le fasce con due promettenti acquisti e con il vero colpo di mercato: Milan Skriniar. Il nome ha permesso vari giochi ai tifosi avversari e non, ma l’ormai ex-Samp ha impressionato per fame e impegno sia per tutta l’estate sia nelle due partite ufficiali. Il centrocampo è, poi, stato puntellato con acquisti non mediatici, ma utili all’allenatore. Borja Valero, definito bollito da molti, ha già fatto vedere quanto la sua visione di gioco sia importante per le trame “spallettiane”. Senza parlare di Vecino, investimento importante a livello economico che sta sempre più entrando in sintonia con i compagni e capace di superare Gagliardini nelle gerarchie in mezzo al campo. Avanti nell’ultimo giorno di mercato è arrivato Karamoh, giovane di ottime prospettive che può coprire entrambi i ruoli offensivi larghi, che potrà crescere all’ombra di Candreva e Perisic ed essere utile negli ultimi spezzoni di partita con la sua esplosività e velocità. D’altronde, nella passata stagione è stato il miglior dribblatore della Ligue 1 con 51 dribbling compiuti positivamente. A proposito di Ivan, l’essere riusciti a trattenerlo, per sua volontà e va sottolineato, è senza dubbio un plus importante per questa rosa, e bisogna considerare che, molti dei nomi importanti fatti ad inizio luglio, come vi abbiamo sempre raccontato, erano conseguenze di una sua possibile partenza (Di Maria ndr). Il mercato in uscita, poi, è stato finalmente importante. Sono stati ceduti quelle “zavorre finanziarie” che l’Inter aveva accumulato nelle ultime stagioni senza andare in minusvalenza. Quindi, perché 7-? La rosa è incompleta. Manca numericamente il 3°/4° difensore centrale, sebbene Spalletti, valore aggiunto e non top player, dato che l’allenatore non entra mai in campo a giocarsi le partite, potrà provare un ultimo tentativo con Ranocchia. Ricordiamo come, già nel 1° giorno di Brunico, il Mister abbia difeso l’ex Genoa da critiche eccessive dei tifosi presenti. Ma non solo, il non aver chiuso le varie trattative con giocatori avuti in pugno a lungo ha spento gli entusiasmi che, invece, questa squadra aveva anche giustamente acceso con il lavoro sul campo, abbassando così il voto finale.

Fonte foto: screen

GIOACCHINO CASTROGIOVANNI (Caporedattore) – Voto 6: il mercato dell’Inter si può racchiudere totalmente con un’unica parola: ESSENZIALE. Padelli, Skriniar, Borja Valero, Vecino, Dalbert, Cancelo e Karamoh rappresentano i sette acquisti funzionali che permetteranno a questa Inter di fare un salto di qualità rispetto alla scorsa stagione. Ottima, anche se strategicamente fin troppo frettolosa, la campagna riguardante le cessioni. Scaricare gente come Banega, Biabiany, Medel, Murillo, Kondogbia, Jovetic, Ansaldi e Gabriel Barbosa è stato assolutamente magistrale. Ma non è tutto rose e fiori: infatti, pesa come un macigno il mancato acquisto di un centrale difensivo. Spalletti dovrà pregare assiduamente affinché non succeda nulla di grave alla coppia Miranda-Skriniar poiché l’idea di aver come prima alternativa D’Ambrosio (adattato) o Ranocchia (psicologicamente instabile) fa rabbrividire tutto il popolo nerazzurro. Infine, altro errore da non sottovalutare è la composizione numerica della rosa: aver soltanto 19 giocatori di movimento (20 con il possibile inserimento di Vanheusden) potrebbe essere deleterio.

BERNARDO CIANFROCCA (Caporedattore) – Voto 6: che la base dello scorso anno fosse buona nonostante i risultati nefasti è fuori da ogni dubbio, ma le premesse e le aspettative iniziali non sono state del tutto rispettate e la rosa, alla fine della giostra, presenta dei vuoti non indifferenti. Probabilmente, più che di Ausilio e Sabatini, le responsabilità sono di una proprietà che ha cambiato in corsa le sue direttive, costretta dalle prerogative del governo cinese e dall’eterno fair play finanziario. Il risultato è che si è arrivati a celebrare, nel cuore della notte, le capacità e le qualità di Ranocchia, di nuovo prima alternativa ai centrali titolari. Ma è possibile offrire ancora una chance simile a un giocatore che ha già sparato a salve tutte le cartucce a sua disposizione? La speranza si chiama Luciano Spalletti, che ha dimostrato di poter migliorare i giocatori sia singolarmente che collettivamente. E’ soprattutto per merito suo se questo mercato si può giudicare almeno con una sufficienza. Borja Valero e Vecino portano finalmente qualità in mediana e anche i terzini nuovi possono regalare soddisfazioni. Skriniar si è già integrato bene, ma garantirà un rendimento continuo e impeccabile per tutta la stagione? In avanti si attendono, e probabilmente si avranno, grandi miglioramenti da tutti, ma una squadra come l’Inter può permettersi di avere le stesse alternative, dal punto di vista numerico, di un Torino qualsiasi? Karamoh è una scommessa, Pinamonti deve crescere ed Eder può portare sia goal che sacrifici, ma un po’ di fantasia non avrebbe guastato. Si è finalmente lavorato bene a livello di cessioni, anche se forse un po’ frettolosamente; a questo punto un Murillo, o lo stesso Gabigol, tanto per dare un senso all’investimento di un anno fa, non avrebbero guastato. L’importante, però, è che ci sia sintonia tra dirigenza e guida tecnica. Dopotutto, azzeccare l’allenatore è un colpo di mercato.

Fonte foto: screen

DANILO DE ROBERTIS (Caporedattore) – Voto 6-: la valutazione sarebbe stata anche più bassa (5.5) con risultati magari non convincenti nelle prime due giornate di campionato. I proclami e le parole di inizio sessione hanno creato aspettative troppo grandi per accettare a cuor leggero di veder arrivare Skriniar, Vecino o Karamoh al posto di Manolas, Vidal o Di Maria. Sabatini aveva predicato silenzio ma silenzio non è stato, per questo il giudizio ne risente. Si sarebbe raggiunta un 6 in caso di innesto in difesa o persino un 6.5 se tale acquisto fosse stato di grande qualità. Alla fine fra Mustafi e Mangala non è arrivato nessuno. Bene la possibilità di lanciare il giovane Vanheusden, male quella di affidarsi ancora a Ranocchia. Positiva almeno la capacità di piazzare molti (ma non tutti) giocatori fuori progetto anche se con incasso effettivo non eccelso.

Impostazioni privacy