GdS – Zhang Jr: “Chi viene da noi deve avere cuore, sangue e pelle nerazzurri. Sul mercato vi dico che…”

Basso profilo e tanto lavoro, come da man­tra di papà Jindong, azionista di maggio­ranza nerazzurro e uomo che non ama apparire. Steven Zhang alla prima inter­vista italiana si conferma anti personaggio per eccellenza. Steven ha appena 25 anni e si è trasferito a Milano dall’autun­no scorso per entrare in osmosi col pianeta Inter. E’ il col­lante tra il grande capo a Nan­chino e una società che Suning vuole sempre più italiana. Steven incontra la stampa italiana presente a Sin­gapore subito dopo la vittoria sul Chelsea che sabato ha chiuso il tour interista. In un inglese impeccabile utilizza parole molto responsabili ed equilibrate, ma non può fare a meno di infervorarsi per la causa interista.

LE DICHIARAZIONI DI ZHANG JR.

Steven Zhang, che bilancio fa della tournée tra Cina e Singapore?
“Avere la squadra in Asia è una opportunità unica perché sap­piamo che l’Inter come squadra e come brand non ha tifosi sol­tanto in Italia ma anche in ogni parte del mondo. Naturalmente il cuore del tifo è a Milano, ma queste partite ci hanno permes­so di incontrare i nostri fan che vivono più lontano. Bastava ve­dere la loro gioia in qualsiasi si­ tuazione. Ovviamente questo non puoi farlo durante il cam­pionato, ora abbiamo potuto in­ contrare grandi club come Bayern e Chelsea in una splen­dida cornice”.

Contento pure dei risultati sportivi?
“Anche per la squadra è stata un’ottima esperienza. Ovvia­mente sarebbe stato meglio se il clima fosse stato più fresco, per­ché la cosa importante è anche fare una buona preparazione in vista dell’inizio della stagione ufficiale”.

Quale importanza possono avere le vittorie contro Lione, Bayern e Chelsea?
“Più del risultato, la cosa più importante di queste gare della ICC in giro per il mondo è che i giocatori abbiano la possibilità di mettersi in mostra e che l’al­lenatore possa conoscerli me­glio. Conta prepararsi al meglio per il campionato, poi i risultati dimostrano che nell’ultimo me­se tecnico, squadra e dirigenti si sono impegnati duramente per migliorare la situazione. Ho vi­sto come Spalletti abbia lavora­to ogni giorno fino alle 3 di not­te con il suo staff e parlando con me e Ausilio. Ovviamente que­sto sforzo poi si è visto in cam­po, le vittorie sono la conferma che se lavori tanto e bene, poi i frutti arrivano”.

INTERVISTA ZHANG, LE PAROLE SU SPALLETTI

È contento di Spalletti, si sta rivelando la scelta giusta?
“Passando tanto tempo con lui e ascoltando ciò che dicono le persone dentro e fuori dal club ho capito che lui è un grande professionista, che investe tanto tempo su ogni aspetto del gioco, totalmente concentrato sul lavoro. Ciò che importa non è se io sono con­tento, ma che lui è l’allenatore dell’Inter e che dal primo all’ul­timo giorno lo supporteremo in ogni momento e per qualsiasi cosa. Lui davvero merita questo supporto e credo che ogni com­ponente della società l’abbia ca­pito. Desidero che ogni giorno possa sentire che gli siamo vici­ni. Soprattutto quando inizierà la stagione ufficiale”.

Anche la squadra sembra dargli il giusto supporto.
“Non posso parlare a nome dei giocatori perché non mi sono confrontato con ognuno di lo­ro, ma per quello che vedo tutti lo rispettano, capiscono la sua leadership. È un grandissimo allenatore“.

INTERVISTA ZHANG, LE PAROLE SUL MERCATO

Malgrado gli ottimi risultati ottenuti in Cina e a Singapore, i tifosi si aspettano qualche acquisto importante. Li accontenterete?
“Avete ragione. A prescindere dai risultati della tournée, vo­gliamo migliorare la nostra squadra. Le persone che non rientrano nel nostro progetto, è meglio che lascino il club. Chi invece ci crede davvero è il ben­venuto. Questo non significa che non continueremo a cerca­re le soluzioni giuste. A propo­sito dei grandi nomi, capisco le pressioni del mercato e quanto successo nei mesi scorsi ma non conta quanto spendiamo e il nome roboante bensì quanto i nostri dirigenti sportivi e il no­stro allenatore trovino il giusto profilo e che poi si riesca a pren­derlo. Acquistare grandi nomi non vuol dire per for­za che si compra­no gli elementi adatti per l’Inter.

Il grande nome è quello funziona­le al progetto tat­tico e umano. Chi abbiamo pre­ so finora si è in­ serito perfetta­ mente nel grup­ po, è felice di fare parte dell’Inter. A prescindere dal nome. Non importa chi sei, quando vieni all’Inter il tuo cuo­re, il tuo sangue e la tua pelle devono essere nerazzurri. E quando scendiamo in campo, sulle spalle non hai solo il tuo nome ma la storia dell’Inter”.

Cosa ci può dire del mercato in entrata e della situazione legata a Perisic?
“Ovviamente rinforzeremo ul­teriormente la squadra, manca ancora un mese alla chiusura del mercato. Per i nomi e le que­stioni tecniche è giusto che chiediate a Spalletti, Ausilio e Sabatini. Di sicuro il mercato dell’Inter non è finito qui”.

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