Fair Play Finanziario, Inter costretta al pareggio di bilancio anche nel 2018

Il 30 giugno 2017, l’Inter ha raggiunto il pareggio di bilancio, riuscendo ad eliminare le perdite e risolvere i conti con l’UEFA in ottica Fair Play Finanziario. I nerazzurri, però, non possono comunque permettersi spese folli.

FAIR PLAY FINANZIARIO, INTER IN PARI NEL 2018?

A lanciare l’interrogativo è calcioefinanza.it. I nerazzurri, una volta raggiunto il pareggio, non potrebbero comunque comprare chiunque e a qualsiasi cifra. L’accordo raggiunto con l’UEFA, infatti, prevedeva un divario di 0 tra le entrate e le uscite. Compito portato a termine. Ma in realtà, all’interno del documento non si fa accenno ad alcuna “libertà” economica. Come si legge, infatti: “Il risultato aggregato (break even result, secondo la definizione ufficiale) per i periodi di reporting 2016, 2017 e 2018 deve essere un surplus o un disavanzo entro la deviazione accettabile in conformità all’articolo 63 del CLFFPR”. 

Ciò vuol dire che l’Inter deve comunque ottenere il pareggio di bilancio, o al massimo un disavanzo (in breve termine, la possibilità di chiudere in rosso) di 30 milioni. I periodi di reporting 2016, 2017 e 2018 a cui si fa riferimento sono tre annate sportive. L’ultima di queste è quella che sta per cominciare. In questi tre anni, l’Inter deve chiudere con un passivo di non oltre 30 milioni. Con questa cifra già stata raggiunta nel 2015/2016, e lo zero del 2016/2017, sarà necessario ottenere il pareggio anche entro il 30 giugno 2018. In caso di mancato adempimento, ci saranno sanzioni. In breve, l’Inter può spendere. Ma sarà ugualmente necessario farsi i conti (con già Skriniar nel prossimo bilancio) in casa. Per questo, i nerazzurri dovranno comunque vendere. Saranno necessari dei  sacrifici per fare quei grandi colpi utili a consegnare a Spalletti una squadra competitiva.

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