Ronaldo 2/2: “Il calcio è un’industria. Su Donnarumma, Spalletti e Gabigol dico che…”

Luis Nazario da Lima Ronaldo si racconta a La Gazzetta dello Sport, progetti futuri e sogni, con l’Inter nel cuore.

Ronaldo: “Il calcio è un’industria. Su Donnarumma dico che…”

Fonte foto: Inter.it

Ronaldo, il Fenomeno, non ha una storia banale, amatissimo, sfortunato, atteso dagli infortuni e poi odiato dal popolo nerazzurro per aver preferito Real Madrid prima e Milan dopo. A La Gazzetta dello Sport il campione si racconta partendo dal caso Donnarumma.

Troppo sentimento, troppe emozioni: anche nei milanisti. Il cuore è importante, ma non sono i calciatori ad aver deciso che il calcio sia diventato un’industria troppo grande, dove tutti prendono soldi. E i calciatori forse meno di tutti, anche se sono i più vulnerabili: perché se non salgono su un treno rischiano che non ripassi più e se lo prendono è facile che siano giudicati dei traditori“.

Milano è una città che respira calcio, sentimentalmente dipendente dal calcio. I tempi cambiano, ci sta: l’importante è che facciano il bene dei club provando a metterci la stessa passione di Moratti e Berlusconi. Quasi impossibile, magari ci riescono in un altro modo: degli investimenti fatti bene possono compensare un po’ di anima in meno

Io non sto con Donnarumma, ma dico che bisogna fare attenzione a giudicare: lui ha un chiarissimo diritto di scelta, ovvero deve poter scegliere dove sentirsi più valorizzato e motivatoChe può significare anche nel Milan, ovviamente. Ognuno ha le sue sfide, questo va accettato. Io ho cambiato tante squadre, è vero: spesso sono state scelte dure, ma sono state sempre sfide importanti“.

Ronaldo che equivale anche al Real Madrid, appena campione d’Europa: “Bellissima finale, anzitutto. Con una Juve molto più competitiva rispetto a due anni fa contro il Barcellona. Però nel secondo tempo la palla ce l’aveva sempre il Real, è stato superiore in tutto: tutto“.

Ronaldo: “Spalletti uno stratega del calcio, ma non solo. Gabigol…”

Non solo Real, anche l’Inter e le possibilità di infrangere l’egemonia bianconera in Italia: “Parlerei per affetto, dunque non sono così attendibile. Posso dire che con Spalletti dovrebbe aver trovato non solo uno stratega del calcio, ma anche un buon gestore di un gruppo: me ne parlava benissimo Galante, ai nostri tempi, e ricordo che gli dissi “Fabio, avevi ragione”, quando lo affrontai da allenatore avversario. Però non lo invidio, dovrà trovare in fretta la strada dove far camminare la squadra. Perché l’Inter la aspettano tutti, da anni: i suoi tifosi, e anche l’Europa“.

E i tifosi aspettano anche Gabigol: “Non conosco bene la sua storia interista, ma so che non è facile adattarsi al campionato italiano. La cosa più importante da decidere è una: in che ruolo deve giocare? Il Gabigol che ho visto io in Brasile ha qualità, ma all’Inter, anche in allenamento, sentiva di essere utilizzato nel modo giusto per esaltarle?“.

Chiusura per due sogni, l’allenatore che avrebbe voluto incontrare in carriera e uno con cui sognerebbe giocare:  “Mourinho: tutti ne parlano come di un grande comandante, mi incuriosisce immaginarmi a obbedirgli. E il giocatore, beh… Maradona: ci saremmo divertiti tutti, no?“.

Fonte foto in evidenza: inter.it

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