EDITORIALE – Donnarumma, ennesimo capitolo di un calcio sempre più…mercenario

Donnarumma è solo l’ultimo dei casi che hanno sconvolto il mondo del calcio italiano. Ormai sembra tutto girare attorno ai soldi, a quelli che pensano possa dare la felicità. Così non va.

CALCIO “MERCENARIO”: E NOI CHE PENSIAMO ALLA MAGLIA…

Fonte foto: acmilan.com

Baciala. Baciala quella maglia. Quella che è stata bagnata del tuo stesso sudore, quella che per i tifosi vale oro, quella che i ragazzini darebbero di tutto per indossarla, anche per un solo istante. La maglia rappresentativa di una società e di un’intera tifoseria sempre pronta a sostenerti, qualsiasi cosa accada. Occhio però: la maglia vale meno dei soldi, non è vero? E allora dimentica quella maglia, quella che hai baciato, sì, giusto per farsi ben volere dai propri supporters, d’altronde non serve solo a questo? Tanto poi appena arriva un’offerta buona, arrivederci e grazie.

…CI ILLUDIAMO SOLO

Fonte foto: Profilo Instagram Higuain

Canta sotto quella curva che ti ha idolatrato, dopo una stagione da record. Fatti amare, fatti desiderare. Falli gioire con quei goal pazzeschi, per poi farli urlare a squarciagola il tuo nome. Fa’ loro pensare che lo scudetto non è poi così lontano, che gli eterni rivali non sono poi così superiori. Ah no, tanto senza dire nulla a nessuno andò proprio lì a giocare. Perché? Perché così si fa, perché la voglia di vincere e di guadagnare in più (perché lì guadagnavo poco, è così) prevale sempre su tutto. Anche sull’essere diventato idolo di una città e di un’intera tifoseria. E di nuovo arrivederci e grazie.

FINIRÀ MAI QUESTO SCEMPIO?

Perché è di scempio che si deve parlare; anzi, è proprio la parola adatta. La maglia, i tifosi, la storia di un club non sembrano più contare nulla in questo calcio senza valori, ma dove importano solo i soldi. Che sia a 18 anni o dopo essere diventato un vero e proprio idolo per tutti nella città dove giochi, tutti, nessuno escluso. Un calcio dove ormai sono i procuratori a decidere il “bene” per il proprio assistito; e quest’ultimo si fida pure, d’altronde pensa: “Lui ne saprà più di me, lasciamo fare a chi ha più esperienza”. Ma si sa, è lo stesso procuratore a pensare in primis al suo di bene (ah, come se la situazione economica fosse critica). Ma ne vale la pena rimanere delusi? Ne vale la pena credere che la maglia conti ancora qualcosa? Credere che possa esistere ancora una bandiera, in questo mondo di ladri?

Sì, un mondo di ladri, un mondo di mercenari; e noi tifosi ci stiamo pure male, ma chi ce lo fa fare?
La passione, già, quella che accomuna solo noi nell’immenso mondo del calcio, e nessun altro. Nessun altro, perché quando si parla di soldi…arrivederci e grazie.

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