GdS – L’Inter usa il pugno duro con Joao Mario e Gabigol. E quei 75 milioni…

Per il terzo giorno consecuti­vo, Gabigol e Joao Mario si sono dovuti allenare a parte e rischiano seriamente di non essere nemmeno convocati per la sfida di dopodomani contro l’Udinese che chiuderà la stagione interista. La socie­tà, che li ha multati per avere abbandonato la panchina durante il match con­tro la Lazio ha deciso di mandare un mes­saggio forte a tutto lo spo­gliatoio. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport. 

GABIGOL IL FLOP DELL’ANNO

Un’annata che per il brasiliano e il portoghese non è certo andata come ci si aspetta­ va è dunque destinata a finire ancora peggio. Trascinandosi 75 milioni di dubbi. Il vero oggetto mi­sterioso rimane Gabriel Barbo­sa Almeida, in arte Gabigol.  Anche se di reti in nerazzurro l’olimpionico ne ha segnata una soltanto. Come è possibile che l’Inter abbia speso 30 milioni per un giocatore che poi non ha quasi mai utilizzato? Ad agosto, quando Suning decide di mettere la doppia ciliegina sul mercato nerazzurro, la proprietà s’impunta su Jo­ao e un baby talento brasiliano. Il prescelto è Gabriel Jesus, che però alla fine sceglie il City.

Perso il Gabriel giusto, il d.s. Au­ silio consiglia di lasciar perdere. Ma alcuni dei procuratori internazionali che fanno da consu­lenti a Suning ­inesperta di cose calcistiche ­ rilanciano con Gabigol. Facen­do lievitare quotazione e so­prattutto commissioni perso­nali. Presentazione stellare proprio nel giorno dei 40 anni di Ronal­do. Visto che è impossibile vendere Ga­bigol senza fare una mega minusvalenza, l’unica soluzione sarà prestarlo ad un club euro­peo.

JOAO MARIO DA RIVITALIZZARE

Joao Mario invece resterà per­ché nella giusta situazione tat­tica e ambientale rimane un giocatore che può dare tanto. Quello che gli è riuscito soltan­to a singhiozzo in questa prima stagione interista in cui ha al­ternato sprazzi di brillantezza a pause gravi. Impiegato soprattutto da trequartista in perenne staf­fetta con Banega, Joao non si è mai davvero fatto notare come avrebbe dovuto. Al prossimo allenatore nerazzurro il compito di rivitalizza­re un giocatore che per età, tec­nica e forza fisica ha potenziali­tà enormi.

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