Vecchi, guarda Eder e Gabigol: ha senso insistere sempre sui soliti undici?

Inter-Sassuolo è stata l’ennesima partita in cui si è visto un disastro pressoché totale. A limitare in minimissima parte i danni ci hanno pensato Eder Gabigol. I due, entrati nella ripresa, hanno fatto meglio dei titolari.

EDER GABIGOL, QUANDO LE RISERVE FANNO MEGLIO

Il primo tempo di Inter-Sassuolo ha veramente messo in mostra, oltre ad un minimo di sfortuna, l’ennesimo, vergognoso atteggiamento della squadra. Ormai, si sa, la colpa non è dei numerosi tecnici che vanno via via alternandosi, ma dei giocatori. In campo con un atteggiamento ridicolo, irriverente ed irritante. I soliti undici, occasionalmente predisposti con un 4-3-3 invece che un 4-2-3-1, hanno fallito su tutta la linea. La prova è stato il doppio cambio all’intervallo. Fuori Nagatomo e Joao Mario, dentro Ansaldi ed Eder.

Se l’argentino non ha ancora una volta lasciato il segno in partita, difficilmente si può dire il contrario dell’azzurro. L’ex Samp, entrato nella ripresa, ha tirato fuori una voglia che, ad onor del vero, gli va sempre attribuita. Ma nella vergogna di questi mesi, il suo impegno, a scapito di chi non vuole nemmeno capire cosa sia questa maglia, è decisamente degno di nota. Se a questo aggiungi il gol dell’1-2 che ha ridato speranza (?) al popolo nerazzurro, si comprende come Eder sia stato uno dei migliori in campo in soli 45 minuti. Sulla stessa linea, anche se con meno risultati positivi, il terzo giocatore a subentrare: Gabigol. Il brasiliano ha acceso San Siro e i ritmi della partita, spingendo i nerazzurri ad una rimonta, purtroppo, fallita.

SQUADRA STANCA FISICAMENTE E MENTALMENTE: CAMBIARE NO?

Nessuna critica a Stefano Vecchi, ultimo, anzi, per nulla colpevole di questa situazione vergognosa. Un suggerimento, più che una provocazione, va però fatta. Se Eder e Gabigol, entrati in campo con la voglia di ribaltare la sfida, hanno fatto più di Joao Mario, Perisic e Candreva, non ha magari più senso insistere su chi vuole mettersi in mostra? Chi ha giocato di meno avrà certamente più voglia di entrare in campo e giocare, visto che la svogliatezza dei due croati e l’imprecisione cronica del numero 87 hanno portato davvero a poco.

Una possibilità anche per rendere più interessante un deludente finale di stagione, con il pubblico che magari avrà, se non meno rabbia, almeno un minimo di interesse in più di una squadra che, in questo momento, stimoli non ne dà. E’ tempo di tentare nuove soluzioni. In difesa, detto dell’utilizzo obbligato di Andreolli, si deve magari rinunciare a Nagatomo, alla quinta di fila da titolare, e insistere con qualche giovane tanto caro a Vecchi. L’Europa ormai è lontana. Allora ben vengano i Vanheusden e i Pinamonti. Ragazzi dall’ottimo futuro che, nel prato di San Siro, metterebbero certamente più impegno rispetto ad altri giocatori.

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