Inter, il nome caldo è Rudiger, ma a chi serve un altro mercato mediocre?

Il nome caldo per la difesa in casa Inter adesso sembra essere quello di Antonio Rudiger. Infatti si mormora che la prossima settimana è previsto un incontro tra Monchi ed Ausilio per gettare le prime solide basi dell’accordo.

INTER, RUDIGER NEL MIRINO, MA A QUALE PRO?

Ma davvero il colosso tedesco classe 1993 in forza ai giallorossi di Spalletti è utile alla causa dell’Inter?
E soprattutto qual è la causa dell’Inter? 
Forse le risposte a tutti (o quasi) i mali dei nerazzurri degli ultimi anni dipendono proprio da questa domanda.
Che cosa vuol fare l’Inter? Che intenzioni ha davvero Suning?

Già perché a memoria d’uomo (almeno del sottoscritto) non si ricorda un’Inter senza campioni, non fenomeni, ma almeno campioni in campo e fuori, come negli ultimi anni.
Se davvero si vuole costruire una squadra che lotti ai vertici, prima italiani poi europei, non si capisce come si possa fare senza comprare giocatori di esperienza e qualità.
In primo luogo ci vorrebbe un gruppo di giocatori con energia e talento già presenti in rosa (e qualcuno si può salvare!) a cui vanno aggiunti uno o due campioni di fama internazionale, di carisma e tecnica sopraffina. Dopo e solamente dopo possono essere inseriti giovani di talento da far crescere ed altri calciatori non di prima fascia.
Non ci sono altre vie: mix di esperienza e giovani e un insieme di campioni ed “intermedi”.
Ovviamente il tutto deve prima passare dalla costituzione di una società seria, presente, in cui ci sono ruoli precisi con responsabilità chiare e che soprattutto ci mettano la faccia in ogni occasione.

I nomi che si dovrebbero sentire (non tutti, ma almeno uno o due…) sono quelli di Modric, Di Maria, Messi e compagnia.
A quel punto decidessero un allenatore. Un top? Magari, ma a quel punto ci si potrebbe accontentare.
Non si capisce come si voglia tornare grandi ed i nomi che circolano siano quelli, con tutto il rispetto, di Rudiger, Berardi, Schick, Bernardeschi, Samir e moltissimi altri che navigano tra anonimato e mediocrità.

Anche perché se a questi ultimi ci aggiungiamo Medel, Kondogbia, D’Ambrosio, Brozovic, Banega, Nagatomo e via dicendo: ma di cosa stiamo parlando?

L’unica speranza, guardando la confusione che regna all’interno della società nerazzurra, è che possa arrivare un Simeone o un Conte che con il loro carisma e le loro credenziali diventino allenatori/manager e obblighino la società a certe operazioni nel mercato e a livello dirigenziale.

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