Caro Ausilio ti scrivo, così mi distraggo un po’


Era necessario far raffreddare i bollori del dopo Firenze, scusate della dopo tristezza e incazzatura di Firenze ed anche il 25 aprile con la sua Liberazione annebbiata tra revisionismi, deliri e meschini buonismi.

Ma purtroppo c’è chi ha scritto nell’immediatezza (anche del 25 aprile, ma ora non c’entra!) sguazzandoci, imprecando, ammorbando e sostanzialmente partorendo gigantesche cazzate da dare a bere a tifosi schizofrenici. Quindi si passa da insulti esasperati a “dialisi”, da fantamercati a presunte dichiarazioni di dirigenti nello spogliatoio nerazzurro urbi et orbi, da preghiere in salsa cinese con assegni in bianco (vero Corriere dello Sport?) a toto allenatori da sbellicarsi dalle risate. A proposito, da un sito (quasi) insospettabile e soprattutto di dichiarata fede nerazzurra apprendiamo che il “simpaticissimo” Spalletti sarebbe qualitativamente al pari di Simeone o Conte ed in ogni caso quel che conta è sostituire Pioli (o scrivere nomi a caso tanto per…).
Questo sito sarebbe legato ad un giornale ben più grande? Ora non fatevi troppe domande, ma datevi qualche risposta.
Come dimenticare l’esplosione di una voglia travolgente di ricambiare allenatore e di far tornare anche Oriali, senza ricordarsi che Lele c’era anche ben prima del 2010 con Mourinho

Ma la stampa (monnezza) e gli imperscrutabili tifosi della Beneamata non sono il (solo) problema dell’Inter.
Il vero guaio della società nerazzurra, è l’Inter stessa.
Stando ai fatti abbiamo apprezzato la difesa, anche se fatta su carta e senza volti, di mister Pioli, ma si vorrebbe di più, molto di più.
Magari partendo proprio dall’allenatore per la prossima stagione che dovrebbe essere Pioli, senza se e senza ma. Giusto così per far capire l’andazzo del nuovo corso.
Lo preferisco a Simeone o a Conte? Assolutamente no, o meglio decisamente no per quel che riguarda il Cholo, l’italiano invece credo che sia troppo juventino e non si chiami Trapattoni.
In Italia gli scudetti non l’hanno vinti solo Capello, Ancelotti, Conte e Mourinho, ma tutta una sequela di persone serie senza troppi grilli per la testa. E Pioli è una persona seria, un professionista ed un interista che messo nelle giuste condizioni potrebbe tranquillamente vincersi uno scudetto.

Quel che si vorrebbe di nuovo è la Società Inter, intanto magari creandone una, mettendo una ed una sola figura che la rappresenti nella sua interezza, che abbia l’ultima parola e che inchiodi chiunque alle proprie responsabilità. A partire dal mercato, perché non si può costruire alcuna squadra, tanto più vincente, prescindendo da un nucleo affiatato che conosca l’ambiente e che aiuti i nuovi ad inserirsi, unendo esperienza e professionalità a giovani di belle speranze. Oggi nessuno, assolutamente nessuno può fare il capitano all’Inter. No, nemmeno Icardi, per il quale stravedo e che i tifosi interisti dovrebbero incensare ad ogni passo coprendolo con petali di rosa.
Mbappè o Padre Pio al momento ed in questo contesto farebbero la stesa figura, o poco più, salvo miracoli, di Kondogbia. A proposito, a buon intenditor: se ti fanno un prezzo alto non vuol dire sia un fenomeno, magari ti hanno solo visto in faccia…

Ma a tutto c’è un peggio, tranne a Brozovic, che dalla prossima stagione vorremmo veder giocare nella seconda divisione dell’Angola, dove dicono apprezzino selfie e prese in giro. Ma anche in questo caso sarebbe gradita la presenza societaria che dovrebbe liquidare situazioni come quella del maleducato, irrispettoso, imberbe slavo in un paio di minuti circa.

Un ultimo appunto caro Ausilio, se i nomi per il prossimo campionato sono quelli che si sentono, Berardi, Schick, Bernardeschi, Petagna e qualche altro, ti prego: LASCIA STARE.

Vogliamo fidarci di Suning e della loro voglia di far grande l’Inter, anche perché non ci resta altro.

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