SportWeek – Parla Candreva: “Con Pioli zero attriti. L’Inter è pazza anche per colpa nostra”

Intervistato in esclusiva per SportWeek – La Gazzetta dello Sport, l’esterno offensivo dell’Inter, Antonio Candreva, si racconta nella sua prima stagione nerazzurra.

PRIMO ITALIANO DELL’ERA SUNING

“Sono molto orgoglioso che Suning abbia pensato a me perché da sempre ritengo che i calciatori del nostro Paese siano tra i più forti del mondo”.

SUNING SUL MADE IN ITALY

“Per me ha rappresentato un ulteriore salto di qualità in carriera. Alla Lazio ho passato anni fantastici e i tifosi mi hanno fatto sentire importante,  li ringrazierò sempre. Ma anche all’Inter società, compagni e tutto l’ambiente mi hanno accolto alla grande fin dal primo giorno. È un onore essere chiamati da una delle squadre più importanti d’Europa. Ed è importante che sia stato un italiano il primo giocatore scelto per far parte di un progetto che punta a vincere tutto: campionato, Coppa Italia e Champions”.

L’IDOLO DA BAMBINO

“Non ho mai avuto idoli o poster attaccati in camera. Però mi è sempre piaciuto il giocatore di qualità, quello che fa meno gol ma più assist, giocate, accelerate. Per questo ammiravo Zinedine Zidane”.

MANCINI,DE BOER O PIOLI?

“Ero entusiasta all’idea, ma non ho mai lavorato con Mancini. Mi dispiace per come sia andata con De Boer, si è impegnato molto. Ma credo che Pioli abbia la capacità di stare sempre sul pezzo, anche durante la settimana, sempre attento al dettaglio”.

SPOGLIATOIO DI ITALIANI O DI STRANIERI?

“In un gruppo con più italiani si riesce a creare uno zoccolo duro che poi può aiutare i ragazzi che vengono da altri Paesi a integrarsi meglio”.

IL RAPPORTO CON PIOLI

“Al raduno con la Nazionale. Mi hanno subito preso tutti in giro: “Ora ritrovi il tuo papà!”. Noi diciamo così perché tra padri e figli si discute spesso. La verità è che alla Lazio ci sono state frizioni che fanno parte del nostro mestiere ma non ci siamo mai mandati a quel paese. Non c’è stato nemmeno il bisogno di dirci “azzeriamo quello che è stato”, abbiamo solo parlato di come fare al meglio il bene dell’Inter”.

LA NAZIONALE

“Ci stiamo togliendo belle soddisfazioni: nelle qualificazioni abbiamo vinto tutte le partite tranne un pareggio con la Spagna. Finora definirei ottimo il nostro cammino e abbiamo dato continuità a quanto fatto all’Europeo”.

PAZZA INTER

L’ultima domanda è dedicata nuovamente all’Inter e al suo soprannome: “È pazza, ma ci abbiamo messo anche del nostro”.

ICARDI PROVA A RIALZARE SE STESSO E L’INTER

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