Inter, i numeri parlano chiaro: meno Icardi, meno punti

numeri, il più delle volte, parlano a chiaro. Se Icardi non segna, l’Inter non vince. Questa è ciò che ha messo in evidenza, in data odierna, La Repubblica.

ADDIO TERZO POSTO

L’Inter ha definitivamente accantonato l’idea terzo posto. La matematica no, per carità; ma il buon senso sì. I punti di distacco dal Napoli sono ormai troppi. Anzi, rischiano di diventarli anche quelli dalla Lazio quarta in classifica. La sconfitta con la Sampdoria ha riportato sula terra la banda nerazzurra, a otto giornate dalla fine. L’Inter di Pioli, dopo una cavalcata degna di nota, si è appannata, perdendo quella brillantezza che sembrava conceder loro un ulteriore barlume di speranza.

MENO ICARDI, MENO INTER

Ed i numeri parlano chiaro. La flessione palesata dalla Beneamata è coincisa con quella del suo capitano, Mauro Icardi, L’argentino, infatti, ha segnato 15 gol nelle prime 20 partite di campionato. Solo 5 reti nelle altre 10, di cui tre solo all’Atalanta. Insomma, un calo, quello del capitano nerazzurro, iniziato dopo la sconfitta a Torino contro la Juventus. Certo, è innegabile che se l’Inter non si mostra brillante sul terreno di gioco, in particolare con il lavoro sugli esterni, Icardi può far bene poco. Anzi, il suo apporto in qualche maniera c’è, e si vede, in termini di movimenti e sacrificio. Quello che viene sottolineato è proprio il calo di punti nerazzurri, e di gol del capitano. Il tutto, direttamente proporzionale.

IL COMMENTO DI REPUBBLICA

Nella classifica parziale delle ultime dieci partite di campionato, l’Inter è appena settima; in quella delle ultime cinque, addirittura decima. Già, l’Inter di Pioli in realtà s’è appannata, altro che funzionare come un orologio. Dopo le nove vittorie consecutive di dicembre-gennaio (però battendo otto delle ultime dieci in classifica, più la Lazio) è arrivata la sconfitta contro la Juve, e da lì in poi il rallentamento, coinciso anche con la netta flessione di rendimento di Mauro Icardi: 15 gol nelle prime 20 giornate, appena 5 nelle seconde 10, di cui tre tutti insieme nel bizzarro 7-1 all’Atalanta e due, pleonastici, a Roma e Cagliari”.

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