Mancini “All’Inter ho buttato via un anno e mezzo. Mai vicino al Leicester”

Mancini, dopo le recenti dichiarazioni all’evento congiunto Calciatori Panini-Unicef,  ha rilasciato una lunga intervista al Sunday Post, parlando del suo passato e delle possibilità per il futuro.

MANCINI: “DELUSO DALL’INTER, MAI STATO VICINO AD ESSERE IL SOSTITUTO DI RANIERI”

Mancini ha innanzitutto ribadito un concetto ormai chiaro, già espresso qualche giorno fa: “All’Inter un anno e mezzo di lavoro è stato gettato via. E’ stato molto deludente. Credo che se fossi rimasto saremmo stati molto vicini alla Juventus ora. Ma ormai è inutile ripensarci. Gli italiani insegnano calcio in Inghilterra? Certo, ed era prevedibile. Ci vuole tempo per abituarsi al calcio inglese. Allo stile di vita dei calciatori, alla dieta. Un periodo d’ambientamento è normale, ma poi la qualità viene fuori alla lunga. L’Italia, comunque, sforna i migliori allenatori al mondo dal punto di vista tattico. Da sempre. Conte sta facendo molto bene con il Chelsea. Anche se va detto che ha ereditato una squadra molto forte. Così, dopo Carlo Ancelotti, me e Claudio Ranieri un quarto italiano vincerà la Premier League. Io vicino al Leicester dopo Claudio? No, assolutamente. Mi dispiace per l’esonero di Ranieri. Quello che ha fatto è stato più di un miracolo sportivo, è stato qualcosa di veramente unico. Quindi, personalmente, non l’avrei esonerato. Poi si è parlato di me come suo successore, ma non era vero niente, non c’è mai stato nulla di concreto”.

SORPRESO DA PEP DAL CITY, CINA? NO GRAZIE

Mancini torna sui suoi passi valutando anche il momento no della squadra che lo consacrò all’estero, il Manchester City: “Al City adesso c’è Guardiola e stanno avendo dei problemi, è una cosa che sinceramente mi ha sorpreso un po’. Pep al Barcellona aveva Messi, Iniesta e una squadra fenomenale. In Germania ha preso il Bayern Monaco e ha vinto, ma lì i bavaresi vincono sempre, è relativamente difficile vincere lì. In Inghilterra, però, la storia è diversa, perché possono esserci anche 6 club a contendersi il titolo, probabilmente non se lo aspettava. Sono comunque sorpreso, il Manchester City ha la squadra più forte ma non riesce ad ottenere risultati”.

Il Mancio ha poi parlato della possibilità di vederlo allenare di nuovo all’estero: “Sinceramente, nonostante sia un nuovo lido piuttosto gettonato, non credo che allenerò mai in Cina. Mi hanno chiamato, ma ho detto di no perché, per me, il vero e proprio calcio è in Europa. Un’esperienza all’estero mi piacerebbe, però. Magari in Spagna o in Francia. In Inghilterra ci sono già stato e ho vinto col City, ma se arrivasse l’offerta giusta ci penserei su”.

IL CELTIC MI PIACE, ADORO I SUOI TIFOSI

L’ex tecnico nerazzurro si sbilancia molto sul suo possibile futuro: “I tifosi scozzesi sono i migliori al mondo, li amo. Sarebbe bello vedere Celtic e Rangers in Premier League, ma non credo che potrà mai accadere, perché sarebbe la fine del calcio scozzese, di cui sono l’incarnazione e la massima espressione. Comunque, se il Celtic dovesse costruire una squadra abbastanza forte per competere in Europa, in Champions League, potrei decidere di allenare lì, mi piacerebbe. Vincere il campionato scozzese è diventato normale per loro. Hanno tifosi e storia. Ora devono diventare un club importante a livello europeo, come nel passato. Il clima è straordinario, ora serve anche una squadra di grande livello oltre i confini”. 

Spazio infine per una parentesi sulla nazionale azzurra: “Nazionale? In futuro mi piacerebbe allenare gli azzurri, è il sogno di tutti. Allenare la propria Nazionale è il coronamento della carriera per qualsiasi allenatore. Per il momento, però, voglio continuare a lavorare con le squadre di club, ho ancora molti anni davanti per fare nuove esperienze”.

 

 

 

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