Ranocchia: “L’Italia mi manca, ma adesso all’Hull va alla grande. Con Pioli…”

In una bella intervista a GianlucaDimarzio.com, Andrea Ranocchia, ex capitano nerazzurro, racconta la sua esperienza inglese.

ANDREA RANOCCHIA CANTANTE PER UN GIORNO

“Al mio primo giorno nello spogliatoio dell’Hull City mi hanno ‘costretto’ a salire su una sedia e cantare una canzone. E mò che canto? Mi sono detto, poi ho iniziato ad intonare l’Inno di Mameli”. Una presentazione orgogliosamente italiana.

INCROCI SBAGLIATI E VOGLIA DI NAZIONALE

Ancora oggi faccio un po’ fatica con l’inglese e i primi giorni con la guida a destra ero un disastro. Ho preso due incroci contromano solo il primo giorno”. Per non parlare dei cerchioni dell’auto. “Già li ho rigati tutti con il marciapiede in manovra”. E con l’inglese non va meglio “Ho preso una maestra per l’inglese con la quale faccio sei ore di lezioni a settimana, perché per ora parlo un inglese molto alla buona. Il problema è quando i miei compagni parlano tra di loro: è lì che faccio più fatica”.

Andrea però è determinato a riprendersi la maglia della Nazionale: “Ho scelto di mettermi in discussione accettando la proposta dell’Hull City anche per provare a riconquistare la maglia della Nazionale, ma in questo momento mi interessa soprattutto vivere al massimo quest’esperienza”.

ANDREA E L’INTER

Con Pioli avevo un buon rapporto. Con lui come con tutti gli allenatori che ho avuto in passato. Non sono uno che fa casino in spogliatoio, mi impegno in tutto quello che faccio. Sia quando gioco che quando non gioco”. Chissà che dopo la formativa esperienza inglese, e con un pizzico di cattiveria calcistica in più che è ha rappresentato la sua più grande pecca nel periodo nerazzurro, non possa rilanciarsi e essere protagonista, con la casacca nerazzurra, il prossimo anno.

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