GdS – Inter, è Miranda il vero ministro della difesa

Nessuno mette in dubbio l’importanza del “sindaco” Miranda nella difesa dell’Inter, ma la Gazzetta dello Sport ne evidenzia l’evoluzione e l’insostituibilità.

MIRANDA E’ UN PUNTO FISSO

“Da Miranda pretendo molto come leader della difesa, anche per la personalità da mettere in campo, dove deve parlare di più”. Il concetto e le idee erano chiare fin da subito e infatti Stefano Pioli parlò così il 26 novembre dopo l’agghiacciante sconfitta contro l’Hapoel e da quel momento Miranda rispose presente.
Infatti tolta la partita di Coppa Italia con la Lazio e poche altre sbavature, il brasiliano è tornato ad essere il sindaco della sua retroguardia.
Un punto fisso che non ha saltato, eccetto che per squalifica, neanche un minuto in campionato e quando l’ha fatto (vedi con la Roma) si è sentito eccome.
Ora è diventato anche più comunicatore e dirige la difesa in cui si adattato e trovato benissimo sia con Medel che con Murillo ed anche con entrambi quando Pioli ha schierato la difesa a tre.

INTER, MEDEL CON MIRANDA E’ L’ARMA IN PIU’

A rendere la vita più facile al 32enne brasiliano è stato anche il Pitbull Medel. Avere il cileno al suo fianco e sapere che lui c’è sempre con la sua grinta e la sua intelligenza tattica ha reso più sicuro anche Miranda. Basta vedere come è stato annullato Petagna nella partita contro l’Atalanta in cui si è anche concesso sgaloppate coast to coast ed incursioni in zona gol.
Per inseguire il sogno Chmapions Pioli e l’Inter hanno bisogno di un Miranda monumentale.

 

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