Dal disastro De Boer alla rinascita con Pioli: ecco perché l’Inter dovrebbe ripartire da lui

Una stagione che sembrava da gettare alle ortiche già in autunno, ora ha finalmente un senso. Con Stefano Pioli l’Inter è tornata a correre come non faceva da anni e a dimostrarlo sono i numeri: 11 vittorie nelle ultime 13 partite (sconfitte solo contro Juve e Roma) e soprattutto quella sensazione di una squadra mai così in fiducia nelle ultime stagioni.

IL MONDO CAPOVOLTO

Con De Boer non è girato nulla per il verso giusto: modulo, comunicazione, risultati e il tecnico olandese ha pagato quasi nell’immediato. Il cambio di allenatore ha dato subito frutti importanti: il nuovo 4-2-3-1 ha ridato vigore alle ali, ha posto le basi per la ripresa di giocatori come Kondogbia e Banega e ha favorito i numeri da bomber di razza di capitan Icardi. Dietro è anche tornata una compattezza difensiva che sembrava smarrita con l’innovativo (ma non troppo) utilizzo di Medel come difensore centrale e non più da mediano.

UNA STAGIONE CHE HA RIPRESO VIGORE

Se oggi l’Inter ha la possibilità di giocarsi ancora un obiettivo appetibile come il terzo posto, il merito è di un allenatore che ha lavorato tanto e davvero bene nonostante la difficile situazione di partenza. Ecco perché in questo momento non si può discutere Pioli e le critiche arrivate dopo la sconfitta con la Roma sono state forse eccessive. Nelle sua gestione Pioli ha fatto solo tre punti in meno della Juventus e meglio di tutte la altre. Se la società vuole darsi un futuro importante non può prescindere dall’ex tecnico della Lazio: ricostruzione con base solide, grandi investimenti e quella che si è rivelata come una certezza in panchina.

SUNING HA LE IDEE CHIARE

L’impressione, infatti, è che l’Inter possa diventare nei prossimi anni la vera anti-Juventus: i nerazzurri sembrano avere tutte le caratteristiche e requisiti adatti per mettere in discussione l’ormai duraturo ciclo bianconero. Suning ha le idee chiare: bisogna interrompere questo strapotere della Vecchia Signora e in estate ci saranno investimenti massicci per ridurre ulteriormente il gap. La base finalmente c’è e il gruppo anche: merito di una squadra che ha finalmente trovato la sua identità e di un alchimista come Pioli che ha fatto tornare i nerazzurri temibili a livello nazionale. Conte e Simeone adesso possono anche attendere…

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