Pioli, la formazione contro la Roma non ha convinto. E le carenze della rosa si sono notate

Si è mossa poco e male, l’Inter, sorpresa dalle geometrie dei rivali e, in generale, più combattuta che combattiva. Troppa Roma. L’Inter, a questi livelli, non è ancora pronta.

INTER-ROMA, PIOLI E LA FORMAZIONE POCO CONVINCENTE

Pioli ha ribadito il 3-4-2-1 anti Juventus e anti Bologna. Uno schema inventato da Pioli, utilizzando giocatori fuori ruolo pur di non schierare terzini. Uno schema che purtroppo gli avversari hanno letto con facilità disarmante. Perisic per niente incisivo, Icardi isolato, la superiorità a metà campo persa a causa dai ritorni di Dzeko e il movimento sincronizzato di De Rossi, Strootman e degli esterni. Unica  e sola risorsa, il lancio lungo. Quasi sempre. Forse, contro la Roma, sarebbe stato più opportuno, il 4-2-3-1 d’ordinanza.

Dalla squalifica di Miranda, sono usciti uno schieramento coraggioso e un atteggiamento ambiguo. Salvo nella ripresa, quando l’orgoglio e il calo della Roma l’hanno portata al gol del momentaneo 2-1 di Icardi. Candreva e Perisic, attesi al varco da Juan Jesus e Bruno Peres, e raddoppiati con metodo, non riuscivano a coprire l’intera fascia. La difesa ondeggiava, quando non sbandava.

Le scelte sofisticate di formazione di Stefano Pioli non hanno pagato. L’Inter è stata sovrastata dalla Roma sul piano del gioco ed è stata incapace di opporre uno spartito credibile. Forse serve un bagno d’umiltà. Ripartire dalla scelte più sensato che hanno consentito all’Inter del nuovo corso di risalire in classifica. Senza concedersi nessuno altro sbagli. 3-4-2-1 rispedito al mittente.

Brozovic, forse non al meglio della condizione, e Joao Mario si sono rivelati pessimi sostegni per un isolato Maurito Icardi. Forse il fosforo di Banega insieme alla sua visione di gioco e al suo educatissimo piede sarebbero serviti. Non esiste nella rosa dell’Inter un giocatore con quelle caratteristiche e rinunciare a quel tipo di arma in certi casi può essere decisivo.

Impostazioni privacy