GdS – Papà Gagliardini: “Il mio mito era Mazzola, per Roberto l’Inter è un sogno”

Gagliardini e l’Inter è stato amore a prima vista. Anzi anche prima di vedersi solo per sentito dire. Per i racconti ed i sogni era già sentimento e fedeltà, ma dopo il primo incontro anche i più scettici si sono dovuti ricredere.
Certo c’è chi per farsi un minuto di pubblicità e darsi un tono continua a spararle grosse, tra sopravvalutazione e incompetenza, ma Roberto proveniente da una famiglia “normale” di lavoratori non bada che al sacrificio ed all’umiltà senza polemiche e senza  dar credito ai detrattori.

GAGLIARDINI, DAL PULLMAN SOTTO CASA AL SOGNO INTER

Proprio papà Alessandro ci racconta un inedito Roberto ai microfoni della Gazzetta dello Sport:

“Nel 2000 insegnavo calcio ai bambini dell’U.S. Mariano di Dal­mine. Avevano tutti 8 anni come Andrea (il fratello maggiore). Ma infilai anche Roberto, 6 anni, il più piccolino, così li accompagnavo insieme”.

Alessandro Gagliardini insegnante di educazione fisica all’Istituto Luigi Einaudi, sposato con Rosanna anche lei insegnate di educazione fisica, ancora non crede al percorso fulmineo realizzato da Roberto.

Roberto giocava in attacco sempre contro i più grandi. Prendeva le botte, ma lo chiamavano Duracell perché non si stancava mai”.

La svolta avvenne di lì a poco: “Un anno dopo li notò il maestro Bonifaccio dell’Atalanta. Il pull­mino passava sotto casa e li portava a Zingonia insieme.  Il mio diktat era: divertitevi senza pensare di essere arrivati. Credo di averci visto lungo”.
Nel cuore della famiglia Gagliardini c’è ovviamente uno spazio per l’Atalanta. Un ringraziamento particolare lo vuole riservare a Gasperini che ha creduto e fatto crescere giovani talenti.

NAZIONALE E IL SOGNO INTER

Poi la nazionale, sliding doors o casi del destino: “Roberto è stato chiamato da Ventura a causa dell’infortunio di Marchisio. Glielo ha comunicato il fratello per sms e lui pensava che fosse uno scherzo. Io mi sono messo a piangere dalla gioia. Appena è arrivato a Coverciano mi ha descritto la scena così: <<Papà, appena sono entrato e mi è venuto incontro Buffon mi è venuto un colpo!>>”.

Finalmente l’Inter. Alessandro con orgoglio dice di aver sempre tifato nerazzurro e che per Roberto si tratta di un sogno: “Il mio idolo era Mazzola, ho sempre tifato Inter e Roberto era sicuro di arrivarci. Mentre è in pullman con l’Atalanta per giocare contro la Juve a Torino, il procuratore gli comunica l’accordo con l’Inter. Roberto torna indietro e dorme a Milano per le visite mediche. Una storia incredibile”.

Papà Alessandro chiude con una battuta: “Non ho visto il suo esordio a San Siro. Siccome in pubblico mi devo contenere, preferisco guardarlo da casa”.

Sincerità, sacrificio, umiltà e passione…da chi avrà preso il nuovo gioiello nerazzurro?

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