La difesa dell’Inter è di nuovo un fortino: solo tre reti subite in dieci gare

Contro il Bologna, l’Inter è riuscita ancora una volta a mantenere la porta inviolata. Lo 0-1 del Dall’Ara permette ai nerazzurri di chiudere per la settima volta, nelle ultime dieci partite, senza subire gol. Merito di un terzetto arretrato impeccabile di un Samir Handanovic impenetrabile. La difesa Inter è diventata un fortino.

IN DIFESA INTER SOLIDA: 10 GARE, 3 GOL SUBITI 

Dal gol di Insigne in Napoli-Inter al fischio finale di Mazzoleni di ieri sera, i nerazzurri hanno raccolto dei numeri eccezionali per quanto riguarda il riparto arretrato. Per quanto riguarda la difesa Inter impenetrabile. Nelle ultime dieci gare l’Inter ha vinto 9 partite. Risultato arrivato grazie anche alle poche reti subite, tre in appena 900 minuti. Gli unici a penetrare la difesa nerazzurra sono stati Jankto, in Udinese-Inter, Pellissier in Inter-Chievo e Cuadrado in Juventus-Inter.

Statistiche straordinarie, che permettono di conseguenza di individuare il numero di clean sheets, le partite con la porta inviolata. Ben sette, ottenute contro Genoa, Sassuolo, Lazio, Palermo, Pescara, Empoli e Bologna. Una ritrovata difesa che passa anche da alcune annotazioni tattiche e motivazionali. Murillo, con Pioli, sembra un altro giocatore, ritrovato nello spirito e nell’ordine tattico, mancato ieri solo per una questione di ruolo.

LA DIFESA A TRE NON E’ PIU’ UN TABU’ IN CASA INTER: E HANDANOVIC…

Medel, con il suo arretramento in difesa dal centrocampo, è tornato a fare quello che lo ha reso un Pitbull in Cile: il centrale nella difesa a 3. Proprio la difesa a 3 è diventato un fattore in casa nerazzurra. Nel corso della storia, soprattutto post-Triplete, molti allenatori hanno provato questo tipo di assetto: da Gasperini a Mazzarri, passando per Stramaccioni e, sporadicamente, anche Mancini. Ogni volta, però, l’intera squadra risentiva dei limiti dei tre difensori, oltre che del sottile equilibrio, non mantenuto, che necessita questo modulo.

Ma Pioli, tentando questa nuova squadra, ha fatto centro. Con Miranda, Murillo e Medel, ha subito solo la rete, dalla distanza, del colombiano juventino. Merito dell’imbattibilità, ovviamente, va anche a Samir Handanovic. Nel corso degli ultimi mesi lo sloveno non ha certo dovuto fare gli straordinari come negli altri 4 anni e mezzo di Inter. Ma quando è stato chiamato in causa, non ha tradito le attese. Nell’unica grande occasione per il Bologna, l’ex Udinese ha chiuso tempestivamente la porta nerazzurra con l’uscita su Torosidis. Un mix perfetto tra difensori e portiere. All’orizzonte, però, una delle prove più difficili: fermare un rinato Dzeko e un indemoniato Salah senza l’ausilio dell’ex Atletico Madrid.

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