EDITORIALE – Inter, o si riparte o si affonda

Per l’Inter domenica arriva l’Empoli. Importante? Sì, perché è la base necessaria per continuare a camminare. Ma c’è un grosso problema da considerare. Infatti, tutto il lavoro che con pazienza, capacità e costanza, ha portato avanti Stefano Pioli in questi mesi, rischia di complicarsi o peggio di annullarsi. Non tanto da un punto di vista mentale, quanto su quello del gioco e dei giocatori.

GESTIONE E RECUPERO SAGACE DELLO SPOGLIATOIO

Uno dei meriti del “normalizzatore“, così frettolosamente e beffardamente definito, è sicuramente il fatto di aver recuperato se non fatto rinascere molti giocatori. Murillo, BrozovicIcardi, Perisic che sembra un’ira d’Iddio, senza dimenticare Kondogbia e il colpo Gagliardini. E non è tutto. Il tecnico emiliano ha dato unità e compattezza al gruppo, creando quell’equilibrio tale da poter ammirare delle trame di gioco divertenti ed arrembanti. Inoltre, è stato capace di calarsi in una realtà complicata che è l’Inter come se fosse un nerazzurro navigato. Un esempio? Le interviste pre e post Juventus-Inter. Una lingua tagliente che ricorda un condottiero passato: testa alta e ben pochi peli sulla lingua. Ne sa qualcosa Cesari che domenica sera ha provato quanta verve (per non dire altro) aveva dentro mister Pioli.

INTER, O SI RIPRENDE O SI AFFONDA 

Ma ora rischia di essere tutto diverso e più complicato. O forse no? L’indifendibile operato dell’internazionale e abile (ne siam sicuri?) arbitro Rizzoli, da qualcuno definito “distratto“, insieme all’infortunio subito da Brozovic, hanno messo in ginocchio o quasi, tre certezze dell’Inter del mister. Perisic, Brozovic, Icardi, tre pilastri della squadra, non saranno a disposizione di Pioli. I sostituti? Probabilmente Palacio ed Eder, mentre Banega potrebbe essere l’arma a sorpresa.

Il Trenza andrebbe clonato e stimato per l’impegno e l’intelligenza tattica. L’età, però, avanza e la lucidità scarseggia. Eder, invece, galvanizzato e rigenerato dalla cura Pioli, quando entra dalla panchina crea scompiglio, aiutando la squadra e segnando, a volte. Ma siamo sicuri che da titolare possa rendere al meglio?

Banega? Appena arrivato sembrava la gioia del calcio. Tecnica, visione di gioco, efficacia, poi, però, il nulla. La tattica di questo esasperante campionato, tanto e, forse, troppo fisico, ed il ritmo non l’hanno aiutato. Il Tanguito, anziché reagire, è andato (tolte rarissime eccezioni) via via spegnendosi. Ora servirebbe la sua fantasia. Risponderà finalmente presente?

Qui sta il punto. O l’Inter dimostra di esser diventata una squadra a prescindere (o quasi) dagli interpreti e si rimette in marcia (visto che gli altri corrono…) o si rischia di affondare proprio sul più bello.

INTER, DUE VERIFICHE ED UN ESAME

Se con la Juve era un esame straordinario, data la rivalità e le polemiche che si trascina dietro endemicamente, ora i nerazzurri hanno da affrontare due verifiche fondamentali. Con l’Empoli prima ed il Bologna poi non c’è altra via che quella dei 3 punti. E con i possibili 48 punti arriverà il vero esame di maturità. Il 26 febbraio si faranno i conti con i sogni Champions e si vedrà se l’Inter è davvero quella ammirata fino ad oggi con Pioli alla guida, oppure era un abbaglio. A San Siro arriverà la RomaIcardi sarà freschissimo (data la simpatica conferma delle 2 giornate di squalifica) e la fame dei nerazzurri dovrà essere incontenibile. Prima però bisogna passare le verifiche.

Pioli, tocca (anche) a te!

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