“All’Inter manca un giocatore che imposti l’azione e guidi la manovra”. Questo il tormentone che accompagna le stagioni nerazzurre da qualche anno a questa parte. A luglio però, è approdato ad Appiano Gentile Ever Banega. Al Tanguito è stato dato un compito. Prendere in mano il centrocampo nerazzurro e condurlo in un ballo tanto elegante quanto efficace.
BANEGA, I PRIMI ALLENAMENTI ED AMICHEVOLI
A luglio i primi allenamenti e le prime apparizioni in amichevoli, in cui Banega dimostrò tutte le sue qualità. Ottima visione di gioco, tecnica raffinata e quel mix di genio e sregolatezza che lo contraddistingue fin da quando ha toccato per la prima volta un pallone da calcio. L’inizio di campionato traumatico dell’Inter di De Boer però, lo ha piano piano spento, riaccendendolo a intermittenza solo contro le romane. Prima contro la Roma contro cui colpì un palo da distanza siderale seguito dal gol della speranza nerazzurra. 
Poi contro la Lazio con un prodezza balistica che aprì la strada a una delle prime Inter di Pioli. Già, proprio il suo attuale allenatore che è stato capace di rivitalizzare la maggior parte dei giocatori della rosa. Esempi? Kondogbia e D’Ambrosio, giocatori fischiati dai tifosi poco tempo fa e applauditi ora. Banega invece, pare non essersi ancora ambientato nel calcio italiano, regredendo ogni partita sempre più. Le verticalizzazioni e la personalità mostrata a inizio stagione hanno lasciato il posto alla lentezza nel prendere decisioni e alla poca cattiveria agonistica.
La partita contro la Lazio ha confermato le sue difficoltà. Infatti, Pioli lo ha lasciato negli spogliatoi durante l’intervallo. Le qualità si sono intraviste e le occasioni da qui alla fine dell’anno non mancheranno. Suning però non ha tempo: vuole vincere e sta già ponendo le basi per un mercato estivo faraonico. La speranza dei i tifosi nerazzurri, invece, è che Inter-Udinese, ultima partita dell’anno, non sia l’ultimo ballo del Tanguito alla scala del calcio.