Biasin: “Champions fattibile, bravo Pioli! Un gennaio perfetto per l’Inter”

Biasin, dalle pagine di Libero, ha analizzato il momento nerazzurro, approfondendo le chiavi della rimonta targata un Pioli.

INTER, CHE RIBALTONE!

Il giornalista legge così il ribaltone avvenuto in soli due mesi in casa Inter: “Il 23 ottobre 2016 l’Inter di De Boer crolla a Bergamo. La classifica è da bestemmia in sanscrito: 14˚ posto, zona Champions a distanza siderale. Per i più la stagione dei nerazzurri è già finita, si parla di anno di transizione, di limitare i danni in attesa di Simeone a giugno. Poco dopo, invece, arriva Pioli e mette insieme 2.5 punti di media a partita nelle successive dieci gare. Rimonta fino a domenica poco utile secondo alcuni, data la continuità di chi stava davanti. Ieri però, là davanti, insieme ai nerazzurri ha vinto solo la Juve. Il «bravo Pioli ma…» grazie agli inciampi di Roma e Napoli si è trasformato in «bravo Pioli ce la puoi fare!». L’obiettivo era e rimane il terzo posto: traguardo che i nerazzurri hanno dimostrato di valere grazie ai quattrini spesi sul mercato e alla qualità portata ad Appiano”.

LE CHIAVI DELLA RIMONTA

L’Inter è riuscita a ribaltare una stagione che sembrava ormai chiusa, senza più obiettivi. La saracinesca era già abbassata, si cercava solamente di limitare i danni. Ora la musica è cambiata. Tutto merito del lavoro di Pioli e del gruppo che il tecnico ha saputo ricreare. Biasin analizza così le chiavi di questa rimonta: “La rosa «bulimica» di agosto e gli errori commessi dal club (Mancini silurato troppo tardi e sostituito da un tecnico dalle qualità indiscusse ma che necessitava di «protezione» e «tempo») hanno lasciato spazio a una logica fruttuosa: un solo acquisto a gennaio (Gagliardini), più uscite possibili (Jovetic, Gnoukouri, Melo ecc), giocatori schierati al loro posto, gruppo unito. Basterà tutto ciò per combinare lo scherzetto a sua Signoria tra sei giorni? Difficile dirlo, ma il solo fatto di poter immaginare una partita «in equilibrio» certifica il successo del tecnico “normale”. E il Milan? Il momento «no» dei rossoneri è tutto nelle critiche rivolte a Locatelli. Si può massacrare un 18enne per due partite sbagliate? No. Soprattutto se chi era stato acquistato per giocare al posto suo (Sosa, 31 anni,8 milioni di spesa) marcisce in panchina perché «non adatto»”.

Questa la chiave di lettura della attuale situazione nerazzurra secondo l’esperto di Libero.

 

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