L’ALBA DEL GIORNO DOPO – L’Inter è una squadra, da ogni punto di vista

Gruppo Inter, finalmente si vede una squadra compatta, unita, che si possa definire tale. Vincere aiuta a vincere ed aiuta a migliorare anche sotto l’aspetto della compattezza di squadra.

PIOLI HA CREATO UNA SQUADRA

L’Inter di oggi è sicuramente la migliore degli ultimi 4-5 anni. Ma non adesso, dopo 7 vittorie di fila. Anche a fine agosto, dopo la campagna acquisti, era un pensiero condiviso. L’Inter che negli anni ha giocato con Gargano, Taider, Pereira, Rocchi, Alvarez, ecc, ha fatto molti passi avanti per quanto riguarda l’organico a disposizione. Ma tutti sanno che nel calcio i nomi non sono tutto. Mazzarri con una squadra con molta meno qualità di questa, è arrivato quinto al suo primo anno. L’Inter 2016/2017 è superiore praticamente in ogni ruolo a quella. Ma nonostante ciò, per 3 mesi ha viaggiato a metà classifica, cadendo addirittura al 14esimo posto prima dell’esonero di De Boer. Una dimostrazione che non basta avere giocatori di talento e stra-pagati. Serve creare un gruppo, serve fare squadra e tirar fuori il meglio dal materiale a disposizione.

ROSA CHE FINALMENTE MOSTRA IL SUO VALORE

Pioli sta facendo proprio questo. A parole ribadisce sempre che tutti sono importanti e tutti devono sentirsi parte del progetto. La forza dell’Inter è che queste parole sono seguite dai fatti in campo. L’Inter gioca da squadra, è compatta, corre all’unisono come una catena di montaggio senza anelli deboli. Se solo crollasse un elemento, se risentirebbero tutti. Ma il tecnico ex Pioli ha messo in testa ai suoi giocatori che tutti devono dare il massimo per migliorare se stessi e la squadra. L’Inter è una squadra con un’età media nella norma, ma sono tanti i titolari molto giovani. A partire da capitan Icardi, per passare a Joao Mario, o Brozovic, fino all’ultimo arrivato Gagliardini. Il centrocampo dell’Inter ha un’età media di 23 anni ma gioca quasi da veterano. La partita di ieri come esempio ma non solo. Tre giocatori che in campo dimostrano una maturità non da tutti. Questo perchè Pioli chiede sempre ai suoi di giocare bene ma semplice, di usare la testa. E solo con dei giocatori maturi e calcisticamente intelligenti puoi permetterti un atteggiamento simile.

TUTTI RIGENERATI DALLA SINERGIA DI GRUPPO

Pioli ha rimesso in piedi una squadra quindi, non solo sul piano fisico, ma anche mentale. A partire da Murillo, dopo un 2016 da incubo. Il colombiano è tornato in fiducia e si rivede quel difensore che nei primi 6 mesi di Inter aveva creato interesse in tutta Europa. O Brozovic, quasi fuori rosa con de Boer, imprescindibile da quando c’è stato il cambio di guida tecnica. O si potrebbe parlare di D’Ambrosio. Il terzino destro è insostituibile per Pioli. Dietro è difficilissimo da saltare. In avanti sta colmando molte lacune che spesso lo portavano a rimanere troppo timido dietro. Attacca, partecipa al gioco, addirittura segna (ieri con il Pescara). Un giocatore forse che più di tutti sembra aver beneficiato dalla cura Pioli.

Le pagelle di Inter-Pescara 3-0

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