Inter-Pescara, le pagelle: Joao Mario leader, Gagliardini sicurezza

HANDANOVIC 6: Il Pescara non dà le stesse motivazioni del Manchester United o di qualsiasi altra squadra, il portiere sloveno non è nella serata di grazia proprio per una questione caratteriale, deve fare il compitino ma senza salti di gioia. Si salva su Verre fermato in fuorigioco.

D’AMBROSIO 6,5: Terzino, il peggior ruolo nell’Inter, ma il difensore di Napoli oggi decide di giganteggiare, prendere applausi e segnare, cosa che male non fa a San Siro, partita ottima.

MEDEL 6,5: Sostituisce Murillo ma ad un certo punto dell’assenza del colombiano non se ne accorge nessuno. E’ il solito pitbull e promuoverlo non è certo una novità.

MIRANDA 6,5: Al professore potremmo tirare le orecchie se avesse segnato di testa al 12esimo del primo tempo. Poi che si vuol dire ad uno che non sa cosa sia una sbavatura difensiva, ottimo controllore del reparto arretrato.

NAGATOMO 6:Quando il suo nome spunta tra i titolari molti si spaventano, in realtà il Pescara non gli crea grossi pericoli e anche se viene ammonito si regala una gara tranquilla.

GAGLIARDINI 6,5: Si potrebbe iniziare a cantare “Niente paura ci pensa Gagliardini mi han detto così”, perché lui eleva qualsiasi compagno gli sta accanto. Occupa tutte le posizioni, è elegante e ancora una volta conquista i detrattori.

BROZOVIC 6: Più sarto che genio oggi, ma non si dispera, non può attaccare perché poi dimenticherebbe di difendere ma regala aperture da applausi, cerca il gran gol ma non è serata in un impegno non impossibile.

CANDREVA 6,5: Inizialmente tende ad attendere un secondo di troppo prima di fare un buon cross, in realtà sta solo prendendo le misure al Pescara. Solita gara di sostanza e di esperienza, come Perisic non ha bisogno di impegnarsi a fondo, sostituito perché serve contro la sua ex squadra in Coppa Italia.

GABRIEL BARBOSA sv: L’idolo di San Siro merita un gol solo per la voglia che mette in campo, entra quando la partita non ha più nulla da dire e pensare che prima di lui entra Eder e segna al primo tocco.

JOAO MARIO 7: Oggi non serve la staffetta per decretare chi deve decidere la gara. Il portoghese gioca da Campione d’Europa con slalom, controlli spettacolari, tiri e susseguenti applausi. Poi segna, ma giusto per metter la ciliegina sulla torta.

PERISIC 6,5: Non è la serata in cui deve giganteggiare con la sua esperienza europea. Lui è semplicemente una sicurezza, geniale nelle improvvisazioni ma poco concreto sotto porta, l’assist per Joao Mario spiega che se lui accelera non ha rivali.

EDER 6,5: Entra al posto di Perisic perché è diventato il talismano del secondo tempo, due minuti e gol. Altro? Peperino tutto campo.

ICARDI 6,5: Ci ha abituato male nei gol, nei discorsi della Scarpa d’Oro e così via, ma il capitano resta insostituibili anche per gli assist e il gioco sporco, con buona pace di chi dice che Batistuta ne vale 10.

PIOLI 7: Benissimo Stefano, fin qui hai sempre vinto, ma ora ti aspetta la Juventus, prima ancora la Lazio arrabbiata dopo il ko col Chievo, è la settimana decisiva e il tecnico la apre al meglio.

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