CdS – Milito lancia Icardi: “Mauro, puoi fare come me in nerazzurro. Messi all’Inter? Ecco cosa penso”

Quota 62 gol in nerazzurro per entrambi, stessa capacità di far sognare il popolo nerazzurro in attacco, Diego Milito e Mauro Icardi condividono la stessa cifra di marcature nella storia dell’Inter in Serie A, con il Principe che lancia l’erede al trono dei gol, come riporta l’intervista del Corriere dello Sport.

“Vai Mauro, hai il gol nel dna e Messi all’Inter non è impossibile”

Diego Milito si racconta dopo aver appeso le scarpette al chiodo il 12 novembre scorso, l’uomo della doppietta al Bernabeu, un pezzo fondamentale della storia nerazzurra, ma ora, al secondo anno del corso di allenatori, programma già una futura avventura in Italia.

Per il momento però mi godo la mia famiglia e sono sereno. Guardo tante partite in tv e naturalmente non mi perdo un incontro dell’Inter” dice il Principe, alla domanda sulla mancanza della vita da calciatore.

Su Icardi che lo raggiunge a quota 62 gol ecco il pensiero di Milito: “Sono contento per lui e per l’Inter. Quei tre punti sono stati importanti per la classifica e la rete di Mauro ha rimesso a posto una sfida che non era iniziata sotto una buona stella. Era inevitabile che succedesse perché ho sempre detto che Mauro è un grande attaccante. Fin da quando ha lasciato a 20 anni la Sampdoria per venire all’Inter si vedeva che aveva stoffa. Fa cose straordinarie ed è ancora molto giovane. I margini di miglioramento che ha sono enormi».

BREVE INCONTRO IN NERAZZURRO

Estate 2013, Milito e Icardi si incontrano nell’Inter, ecco cosa colpisce di Maurito: “Le doti da finalizzatore che ha sempre mostrato. Si vedeva che aveva il gol nel Dna, che sapeva dove mettersi in area. Sinceramente non mi ha sorpreso la sua media realizzativa (nel 2016-17 in Serie A è 0,75 reti a incontro; meglio di lui solo Belotti e Tonelli, ndr) perché siamo di fronte a uno dei migliori centravanti in circolazione. Era intelligente e si rese conto da solo, e molto in fretta, di cosa è l’Inter. Non c’è stato bisogno di spiegargli niente perché è sveglio e soprattutto è un bravo ragazzo. Qualche consiglio noi che eravamo i suoi connazionali più esperti glielo abbiamo dato, ma forse non sarebbe stato neppure necessario».

E’ corretto dire che Icardi è il degno erede di Milito?: “A me i paragoni non sono mai piaciuti tanto e comunque come caratteristiche siamo un po’ diversi. In questi anni di partite e gol con l’Inter è cresciuto sul piano della manovra e nella partecipazione al lavoro della squadra in fase di non possesso. Personalità e temperamento non gli sono mai mancate, ma adesso direi che ha fatto passi in avanti notevoli sotto il profilo tattico e della tecnica individuale. Gli auguro con tutto il cuore di vincere con l’Inter. Sarei felicissimo per lui e per l’Inter perché i tifosi hanno bisogno di tornare a divertirsi e a festeggiare dopo qualche stagione con poche soddisfazioni.

Mauro e l’Argentina, matrimonio incompleto, Diego Milito dice la sua: “Mauro è fortissimo, ma il parco attaccanti dell’Argentina è fantastico. Quando hai così tanti campioni, la scelta diventa a discrezione del ct. Evidentemente Bauza ritiene che i giocatori che chiama facciano più al caso suo, ma per vedere Icardi con la maglia della Seleccion credo sia solo questione di tempo. E’ giovane e si toglierà grandi soddisfazioni anche in nazionale”.

Ho visto Inter-Chievo e l’1- 1 è stato davvero da grande bomber. Candreva ha messo in mezzo una bella palla e lui con il suo temperamento da centravanti di razza ha fatto il resto. L’Inter aveva bisogno di continuità di rendimento e con Pioli l’ha trovata. Credo che con lui in panchina ci siano notevoli margini di crescita sotto il profilo del gioco, mentre i risultati sono già sotto gli occhi di tutti. Ha riportato il gruppo in corsa per le prime posizioni ridando un senso alla stagione. Rispetto a 2 mesi fa il terreno già recuperato è molto e nelle prossime due giornate il calendario dell’Inter è buono. Può rosicchiare qualche altro punto e poi andare a giocarsi il tutto per tutto a Torino contro la Juventus”.

Juventus-Inter 2012, finisce 1-3 ed è la prima sconfitta bianconera allo Juventus Stadium, la firma naturalmente quella di Milito: “Bei ricordi. All’Inter auguro altre soddisfazioni come quella e spero che per ottenerle non debba aspettare molto”.

Zanetti e Samuel, colonne del Triplete, sono ancora parte dell’Inter: “Li sento spesso perché siamo rimasti legati. Walter è una persona fantastica e sono felice che abbia iniziato a lavorare nello staff tecnico dell’Inter. Capisce di calcio e può dare una grande mano. Pupi è l’Inter: ha lasciato un segno importante nella storia del club e nessuno meglio di lui può spiegare ai nuovi cosa è questa società e come si vince”.

Madrid, Triplete e Messi

La notte del Bernabeu è un sogno nerazzurro che ancora prova Milito: “Sono ricordi fantastici che porto sempre dentro di me. Abbiamo fatto qualcosa che resterà nella storia”.

Fantacalcio o no Messi all’Inter, Milito apre una strada: “Credo che sia difficile che Leo lasci il Barcellona, ma nel calcio sognare non costa niente. E poi a volte i sogni si avverano… Zanetti con lui ha un rapporto incredibile e se c’è una persona che può convincere Messi a venire all’Inter, quella è Pupi. Sarebbe un acquisto fantastico”.

Ieri Milito, oggi Icardi, domani Messi: è sempre Argent…Inter. “Sì, suona bene (ride, ndr). L’importante è che la squadra vinca. Se segnano gli argentini, poi, sono ancora più felice

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