GdS – Melo: “Io cattivo? Invenzione dei media. Ritorno in Nazionale? Dipende da…”

Presentazione Melo – Dopo Fiorentina, Juve ed Inter, Felipe Melo ritorna alle origini, nel suo Brasile, dove vestirà la maglia del Palmeiras, club campione nazionale che nel 2017 disputerà la Coppa Libertadores.

Alla conferenza di presentazione, l’ex centrocampista nerazzurro, arrivato con moglie e figli, ha messo subito le cose in chiaro e, senza peli sulla lingua, ha mandato un forte messaggio all’ex c.t. della Seleção. Ecco le sue parole raccolte dalla Gazzetta dello Sport.

PRESENTAZIONE MELO – LE PAROLE DEL BRASILIANO

La storia di un Felipe Melo “cattivo” per il giocatore brasiliano non è altro che un’invenzione della stampa che avrebbe esasperato il suo modo di giocare, sicuramente duro ma inevitabile per il suo ruolo: “Negli ultimi quattro anni sono stato espulso soltanto quattro volte. E’ poco per un centrocampista marcatore con il compito di fare il lavoro sporco“.

Riduttivo quindi definirlo un “picchiatore”: “Felipe Melo è pure un giocatore di tecnica. Ma se devo picchiare, picchierò. Se devo dare uno schiaffo in faccia a un uruguaiano, lo darò. Se non mi sbaglio ho meno ammonizioni di Gabriel Jesus, meno espulsioni di Fernandinho. Fanno vedere troppo le immagini dell’espulsione del 2010 al Mondiale anziché le mie migliori giocate. Perché non fanno vedere il titolo della Confederations Cup? Perché non mostrano l’assist che ho fatto per Ronaldinho?“.

TROPPO CATTIVO PER LA NAZIONALE

Un personaggio, quello che gli hanno cucito addosso, che gli è costata la Seleção: “Credo di aver subito un’ingiustizia. Ero il miglior centrocampista in Italia. Scusate la parola ma è mancato un c.t. con i coglioni per chiamarmi“.

TITE, IL C.T. AVRA’ PIU’… CORAGGIO?

Ora le cose possono cambiare con il nuovo c.t. Tite: “Ora il Brasile ha un buon tecnico e un buon assistente Sylvinho. La mia nazionale ora è il Palmeiras. Tutto dipenderà da ciò che farò nel club”.

 

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