La gara di Gabigol, tra boati e concretezza ma anche errori

Gabriel Barbosa aveva cerchiato sul calendario il 17 gennaio. In cuor suo era a conoscenza di una possibilità reale di giocare per la prima volta titolare, anche se in Coppa e lui, a dispetto del freddo, ha giocato una gara concreta, senza colpi ad effetto, ma anche qualche tacco di troppo.

Gabigol, buona la prima

Non deve essere semplice per Gabigol spiegare in Brasile che la sua prima partita da titolare arriva solo a gennaio. Forse è capitato nella peggior tormenta chiamata Inter. Da un de Boer con problemi di comunicazione ad un Pioli che pian piano crede sul brasiliano e lo rimprovera per migliorare.

Ieri 70 minuti di gioco che partono dagli applausi per ogni gol nel riscaldamento iniziale ai boati ad ogni tocco di palla. San Siro ha adottato il giovane brasiliano come se fosse già un campione maturo.

Cancelliamo da subito il paragone con Ronaldo. Il Fenomeno arrivava all’Inter a 21 anni ma alle spalle aveva già le esperienze europee con Psv e Barcellona. Inoltre, arrivava in nerazzurro con numeri da capogiro e non come giocatore da formare. Gabriel Barbosa, per ora, è un onesto gregario che sgomita in un reparto dove tutti vogliono giocare. Da Palacio ad Eder, senza dimenticare che là davanti esiste il tridente Candreva-Icardi-Perisic difficile da scardinare.

Resta così la Coppa. L’errore per un tacco di troppo in avanti per l’azione che poi ha portato al 2-1 il Bologna. Un gol, quello di Palacio, che con un pochino di furbizia in più sarebbe stato di Gabigol, anticipando magari l’argentino sul tocco.

Inter-Bologna ha comunque dato una certezza in più a Pioli. Anche Gabigol c’è, anche se magari lo fa arrabbiare per l’essere naif come un Ljajic col Mihajlovic furioso. Il brasiliano scalpita e corre, ci sono tantissimi applausi ancora da ricevere e un primo boato per il gol da godere, altro che amichevoli.

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