EDITORIALE – La beata gioventù dei ’90 nella spina dorsale nerazzurra

Editoriale – Gli anni ’90 sono stati emblematici sotto molti aspetti, nonostante, se non sotto l’aspetto tecnologico, non abbiano fatto la storia. Non hanno avuto l’importanza politica degli ’80 o quella socio-culturale del 2000. Ma anche il 1990 può essere reputato un decennio importante. Come? Ad esempio facendo vedere quanto valgano i suoi “figli” attraverso i risultati. Come stanno facendo i ragazzi terribili dell’Inter, nati sotto il segno del biscione.

DECENNIO CHE VA, CAMPIONI CHE TROVI, COSA CI RISERVA IL FUTURO?

Ogni epoca ha avuto i propri fuoriclasse. I decenni passati hanno visto l’emergere di fenomeni di spessore storico, ma finalmente ora è giunto il tempo della riscossa per i nati negli anni ’90. Il motore in fase di decollo dell’Inter ne è un ottimo esempio.

Il nuovo corso nerazzurro è formato da un nucleo di giovani ventenni di belle speranze, soprattutto a centrocampo. In mediana infatti l’Inter ha a disposizione Joao Mario e Kondogbia classe 93, Gagliardini del’94 e Brozovic nato nel 1992. Una spina dorsale giovane e fresca, colonna che percorre tutto il campo. In attacco infatti ci sono capitan Icardi, anch’egli classe ’93, Gabigol del ’96 e Ivan Perisic nato nel 1989 (adottiamolo come un 1990 va, tanto è duttile tatticamente).

In difesa invece a ringiovanire ci pensano Murillo del ’92 e Miangue che, se dovesse restare ed entrare nel giro dei titolari, abbasserebbe di molto l’età del reparto difensivo, essendo nato nel 1997.

Un decennio quindi ricco di talento e potenziale quindi, proprio quello di cui l’Inter ha bisogno per riscattarsi. Ma dove potrebbe portare questa nuova ideologia?

PER RINASCERE BISOGNA RIFIUTARE I DOGMI ESISTENTI

In Italia vigono tante norme non scritte, tanti piccoli dogmi che, a lungo andare, hanno rovinato la mentalità generale. Sei giovane? Allora non sai fare nulla. Sei vecchio? Allora sai fare tutto, però tieniti i tuoi segreti per te, tanto non ti servono più. Una filosofia di vita abbastanza penalizzante, in cui nessuno ci guadagna nulla e tutti ci perdono qualcosa.

Come sempre questo modo di pensare si ripercuote su tutte le passioni comuni, su tutte il calcio, in assoluto lo sport con il maggior seguito nel Bel Paese.

In questa ottica quindi, le scelte della società nerazzurra rappresentano una piacevole inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni, soprattutto se ciò accade nel campionato italiano, palcoscenico dove solitamente si tarda a dar fiducia ai talenti.

Ecco il principale merito di Suning e della nuova Inter in costruzione, andare oltre le abitudini comuni, fare di testa propria. La giovane età non deve essere un deterrente, bensì un incentivo a fare, strafare (in senso positivo). Se non si sfrutta la freschezza in gioventù, specie nel calcio moderno dove l’atletismo è fondamentale, quando si pensa di farlo? Ecco l’errore da non commettere, se si vuole rifondare e raggiungere obbiettivi importanti. Chapeau quindi alla proprietà cinese per le scelte controcorrente. In questa serie A sempre più spenta e anziana, i nerazzurri possono rappresentare una ventata di freschezza per il futuro, un esempio da seguire per tutti. La strada è tracciata, ora non resta che continuare su questo sentiero. Largo allora ai giovani terribili di mister Pioli e alla loro fame insaziabile di vittorie.

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