GdS – Icardi (2/2): “Gagliardini? Lo aspettiamo. Su Gabigol e Pinamonti vi dico che…”

Riportare in alto l’Inter, significa dare importanti segnali anche sul mercato, con acquisti giovani e di prospettiva in grado di crescere con il progetto.

Sul punto, alla Gazzetta dello Sport, Icardi dichiara: “Ogni acquisto è sempre ben accetto nella famiglia interista. La proprietà intende portare a Milano giocatori fantastici che aiuteranno tutti a scalare le posizioni della classifica e ad andare avanti in Europa. Però noi calciatori dobbiamo restare concentrati, pensare al campo, tenere il gruppo unito per portare la squadra al terzo posto quest’anno. Così aiuteremo Suning nell’ambizioso progetto di riportare l’Inter in cima all’Italia prima e all’Europa poi“.

GABIGOL, PINAMONTI, GAGLIARDINI: LE NUOVE LEVE NERAZZURRE

Inevitabile un pensiero su Gabigol: “È normale che la gente si attendesse di più da lui, si era creata un’immensa aspettativa quando è arrivato in estate. Però il calcio italiano non guarda tanto i giovani, chiede subito risposte. Invece lui ha bisogno di tempo per lavorare e lo sta facendo molto bene ogni giorno“. 

Sbagliato il tentativo di accostarlo a lui: “Per me è diverso. Io sono cresciuto calcisticamente in Italia, la mia carriera l’ho costruita qui. Per Gabriel invece è diverso, è tutto diverso. La differenza tra me e lui sta in questo”.

L’attaccante nerazzurro si concentra allora su di un altro giovanissimo collega, Andrea Pinamonti: “Vedo un ragazzo umile, che parla poco, che si applica e che ascolta. Tutte qualità quando hai quell’età. Quando ha giocato contro lo Sparta Praga in Europa League gli ho consigliato di non strafare, di giocare come se fosse in Primavera, altrimenti sarebbe stato peggio. E ha fatto un assist per il primo gol di Eder“.

E su Gagliardini: “Non lo conosco di persona, l’ho visto giocare. Se dovesse arrivare, sarà il benvenuto, lo accoglieremo davvero volentieri. Sarebbe un altro fratello nerazzurro“.

“JOVETIC? LE SCELTE LE FA L’ALLENATORE”

Poche battute invece per rispondere alle accuse mossegli qualche tempo fa dall’agente dell’attaccante montenegrino che individuava proprio in un malcontento di Icardi l’esclusione di Jovetic dalla formazione: “Non si può pensare che un giocatore scelga chi far giocare, è una cosa che non esiste. Io non ho mai fatto la formazione. Altrimenti l’allenatore a cosa serve?“.

ICARDI, SOGNI E PROSPETTIVE

Quando gli si chiede se si sente più maturo rispetto alla sua età, Icardi ride: “Me lo dicono i compagni e sono d’accordo. Mi dicono che dimostro 30 anni di testa. Aver lasciato la mia casa a 13 anni per trasferirmi a Barcellona ha accelerato il processo che continua ancora oggi. Mi sento maturo non solo in campo, ma anche in tutti gli aspetti della vita quotidiana”.

Ancora tanta strada davanti. E magari tra dieci anni con qualche scudetto e una Champions conquistati: “Me lo auguro davvero di poter alzare tanti trofei con la maglia dell’Inter. Mi auguro anche di poterlo fare in meno di dieci anni. Quando ho deciso di venire all’Inter l’ho fatto perché sono interista e perché volevo vincere tanto con questa maglia. Quindi sì, mi vedo con qualche scudetto e almeno una Champions“.

Vincere con l’Inter ma sognando la Selección: “Se sono diventato questa persona e questo calciatore, lo devo all’Italia. Ma il mio sogno è quello di vestire la maglia dell’Argentina, per questo non sono pentito di aver rifiutato l’Italia. Il mio obiettivo è continuare a giocare bene e segnare per far cambiare idea al c.t. argentino. Detto questo sono consapevole di essere ancora giovane e che l’Albiceleste poggia sui più forti attaccanti del mondo. Vivo la situazione con grande tranquillità”.

 

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