Speranze nerazzurre per l’anno nuovo: gli auspici per il 2017

Speranze nerazzurre: cosa ci dobbiamo augurare ci porti il 2017?

Un guerriero dal cuore impavido

In primis, nonostante Pioli stia per ora eseguendo un lavoro egregio nel caos interista, l’augurio principale è necessariamente lui: Il Cholo Simeone. I segnali ci sono tutti: profonda stima da ambo le parti, “occhi a cuoricino” l’uno per l’altra, Inter e Atletico un po’ in affanno e dichiarazioni compromettenti. Tuttavia il ritorno di Simeone non è una impresa così semplice e non è scontato. Nel calcio moderno i matrimoni non sono mai effettivi fino a che non ci sono le firme e si sa, spesso operazioni date per certe sono naufragate miseramente. Perciò, la nostra prima speranza per il 2017 è questa: il ritorno a casa del guerriero per pianificare la scalata all’olimpo del calcio.

Un capitano sereno e prolifico

Il capitano è un po’ l’emblema di una squadra. Il suo paladino, il suo simbolo. In casa nerazzurra si è sempre stati abituati piuttosto bene con i vari Picchi, Facchetti, Bergomi e Zanetti. Bandiere, grandi uomini oltre che grandi capitani, nomi legati indissolubilmente alle strisce nerazzurre. Attualmente l’ambita fascia che elargisce oneri e onori, è di Icardi.

Maurito è effettivamente un calciatore di enorme talento, un attaccante di livello mondiale. Tuttavia nelle partite in cui non riesce ad incidere spesso è insofferente, quasi estraniato dal gioco. Inoltre pur essendo il nostro giocatore più importante anche sotto il profilo tecnico, non ha un buonissimo rapporto con una grossa fetta della tifoseria. Il caso scoppiato con l’uscita della sua biografia ha difatti riacceso rancori ormai sopiti, incrinando pesantemente un rapporto già non idilliaco.

Ecco perciò la nostra seconda speranza: che il capitano riconquisti il cuore di tutti i tifosi a suon di goal e che diventi anch’esso una bandiera del calibro delle vecchie glorie interiste. Le basi ci sono tutte per fare la storia, basta solo smussare un po’ il carattere e continuare a crescere insieme.

Un piazzamento in Champions League

Beh, dato che siamo all’inizio dell’anno non è vietato sognare un pochino. Per quanto sia improbabile, dato il numero esiguo di posti e l’agguerrita concorrenza, sperare non costa nulla. Bisognerà rimontare tutto e tutti e trovare una identità di gioco precisa. Bisognerà accantonare l’egocentrismo e pensare al bene superiore, quello di squadra e tifosi. Tuttavia, senza più impegni europei infrasettimanali, colmare il gap, con ancora 5 mesi di campionato davanti, non è così utopico. Perché questa è la nostra terza speranza per il 2017. Tornare ad ascoltare quella musichetta da protagonisti: agguantare almeno il terzo posto ed i preliminari di Champions League.

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