GdS – Lucas Leiva, sangue e grinta da italiano e gran professionista

Nell’edizione odierna, la Gazzetta dello Sport traccia un profilo di Lucas Leiva, ormai prossimo acquisto nerazzurro. La trattativa è ormai avviatissima, e l’Inter ha la possibilità di dialogare con il centrocampista, che sarebbe il primo acquisto di gennaio. Ecco il ritratto del brasiliano della Gazzetta 

LUCAS LEIVA, BRASILIANO MA NON TROPPOlucas leiva

Il primo assaggio di Milano Lucas Leiva lo ha avuto recentemente. Lo scorso 7 novembre il brasiliano ne ha approfittato per presentarsi con la moglie Ariana in Duomo. Gli scatti di rito con la Madonnina sullo sfondo, cena a base di sushi. Tutto immortalato su Twitter. Chissà se il mediano del Liverpool sapeva già che Milano sarebbe diventata casa sua. Lui, poco abituato ai traslochi: solo due squadre in carriera, Gremio e i Reds. Nel suo cuore, però, c’è il Desportivo Sete de Setembro, il club della sua città, Dourados, famoso per il Pantanal, la più grande palude del mondo. Forse per questo la sua arte è quella di affossare gli avversari come sulle sabbie mobili. Questo accade quando il 21 è nei paraggi.

Lucas Leiva non è proprio il brasiliano tutto estro, al contrario dello zio Leivinha, talentuosa ala classe ’70. Lucas è diverso. Sarà il sangue italiano (la madre si chiama Tania Pezzini), ma Lucas è più europeo. Disciplinato tatticamente, attento all’equilibrio, giocate semplici e duro con gli avversari. Non tira mai indietro la gamba, e questo gli è costato qualche infortunio. Si è fatto subito apprezzare a Liverpool per il temperamento, più che i gol, pochi ma buoni. Dopo 326 partite, però, è arrivato il momento di dirsi addio. Con Klopp non trova spazio. Utilizzato solo come tappabuchi nelle situazioni di emergenza, adattandosi a difensore centrale.

Ultima apparizione con il Leeds. Il giorno del compleanno…

Undici presenze in stagione, solo sei dall’inizio, due da capitano. L’ultima, in coppa con il Leeds, con il lutto al braccio per il disastro della Chapecoense. Quel giorno non voleva giocare. “Conoscevo alcuni di quei ragazzi, che Dio sia con loro”, disse in lacrime. Il brasiliano è un fervente cattolico. Ha due figli, Pedro Lucas e Valentina, rispettivamente di 5 e 3 anni. La sua vita fuori dal campo non è di quelle che lasciano spazio all’immaginazione. Un gran professionista, tipo regolare: il giorno dei suoi 20 anni, il padre Jackson Haddad si presentò per festeggiare, ma Lucas non volle nemmeno spegnere le candeline: aveva una partita col Brasile Under 20. Non è proprio il tipico brasiliano…

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