L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Inter-Lazio, Pioli l’alchimista e le vecchie certezze

Chi l’avrebbe mai detto: l’Inter supera la classica prova del nove nel modo migliore che ci si potesse aspettare. Generalmente, anche nei momenti più positivi, capita di arrivare carichi di aspettative allo snodo per poi restarne delusi. Le premesse c’erano tutte, visto l’avversario di tutti rispetto che proprio nella passata stagione aveva fatto restare indigesto il panettone alla banda di Mancini. Una vittoria netta, sofferta al punto giusto nel primo tempo ma meritatissima alla luce della ripresa a dir poco memorabile.

PIOLI, L’ALCHIMIA INIZIA A VEDERSI

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Un segnale che distingue l’Inter attuale da quella sbiadita di inizio stagione? Molto semplice: adesso non solo i nerazzurri sono capaci anche di andare in vantaggio. Anzi, continuano a spingere anche dopo essersi sbloccati. Emblematica la grinta che ieri ha portato al raddoppio di Icardi dopo due minuti dal golazo di Banega. Le partite si vincono esattamente così, sfruttando l’inerzia (talvolta anche casuale) del momento per mettere il match su binari favorevoli e magari mettere ko l’avversario. Il lavoro di Stefano Pioli sta emergendo in più aspetti: compattezza, determinazione, contrasti e velocità di manovra. Il materiale a sua disposizione era di qualità ma assemblarlo era tutt’altro che scontato ma ci sono segnali positivi in merito.

IL RITORNO DELLE VECCHIE CERTEZZE: DIFESA E…MAURITO

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Ogni squadra che voglia ambire a grandi risultati deve fondarsi su alcune certezze di fondo dalle quali non si può prescindere. L’Inter è da anni la casa di un bomber di razza che se non segna per due-tre partite vorrà dire che lo farà in quella successiva. Mauro Icardi, manco dovesse attenersi a qualche teorema matematico, ha puntualmente rispettato la sua puntualità siglando una doppietta e sfiorando in due occasioni il tris. L’attaccante di Rosario resta un giocatore di classe assoluta che continua a portare sul suo groppone il carico di gol della squadra senza mai rinunciare a lavorare per i compagni.

FINALMENTE PORTA INVIOLATA

Altra certezza? Ovviamente la difesa. Handanovic non subisce reti da tre partite, una vera utopia negli ultimi mesi. Merito delle sue parate ma anche di quella fiducia che sembrano aver in parte ritrovato i due centrali Miranda e Murillo che un anno fa avevano fatto ammattire tutti gli attacchi avversari prima di sgonfiarsi nell’anno nuovo. Difesa e attacco, se l’Inter vorrà la svolta dovrà passare da questi due poli. Anche le fasce hanno regalato maggiore certezza con un D’Ambrosio mai così completo sulla fase difensiva e offensiva e un Ansaldi che ha mostrato sprazzi di quel giocatore che tanti club di A si sono contesi nell’ultima sessione di calciomercato.

LE SORPRESE CHE NON TI ASPETTI, FINALMENTE KONDO!

Per la prima volta nella sua sfortunata carriera nerazzurra, Geoffrey Kondogbia ha guadagnato a più riprese degli applausi convinti da parte del pubblico del Meazza. Certo, è lo stesso pubblico pronto a mugugnare al primo pallone perso. Il francese però ha quantomeno mostrato di avere carattere per voler guadagnare la permanenza nel mercato di gennaio e magari far capire perché l’Inter abbia speso tanto per lui due estati fa. Maggiore velocità nei passaggi, più fisicità, una mai ostentata sicurezza: la speranza è che Inter-Lazio sia una rinascita anche per lui.

BANEGA, SI CHIEDE ESATTAMENTE QUESTO

E chiudiamo con Ever Banega: il Tanguito si è preso la ribalta siglando un gol da cineteca che ha spianato la strada alla vittoria. L’argentino è un giocatore di carisma e tecnica disarmante ed era impossibile pensare che questi tre mesi con più ombre che luci potessero rappresentare il suo vero ritratto. Il giocatore che ha vinto due edizioni consecutive dell’Europa League è questo e l’Inter ha più che mai bisogno anche di lui per sperare di tornare ad altissimi livelli. Con questa bella base di fiducia e positività, ciao 2016, con la speranza di poter avere piacevoli conferme nell’anno a venire.

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