Forma fisica, aggressività e giocatori ritrovati: la cura Pioli funziona

Inter-Lazio, evidentemente, è una partita destinata a lasciare dei segnali. L’anno scorso, i biancocelesti espugnarono San Siro, e l’Inter vide crollare le proprie certezze. Questa sera, dopo questo 3-0, i segnali potrebbero essere di tutt’altra natura. Mai come stasera, dal punto di vista fisico, comportamentale e motivazionale, si è vista la cura Pioli.

I punti cardini della cura Pioli: giocatori in palla

Il primo tempo, in realtà, è un po’ una sorpresa: i più ottimisti si aspettano una partenza in stile Inter-Fiorentina, con i nerazzurri alti e aggressivi. La partenza fulminea, invece, è della Lazio, subito vicino al gol. L’opportunità spaventa i nerazzurri, fermi nei primi 10 minuti. Dopodiché, gli uomini di Pioli provano ad attaccare lo spazio e la difesa biancoceleste in uscita, mostrando un leggero predominio sul possesso palla. I primi 45 minuti, però, sono di leggera marca biancoceleste. Cura Pioli Banega rinato

Ora: solo un mese e mezzo fa, l’Inter era la squadra che costruiva nel primo tempo e distruggeva nel secondo. La partita contro i viola e l’Hapoel in Europa League ne sono la più chiara dimostrazione. Stasera a San Siro, però, si è visto per la prima volta qualcosa di diverso. I nerazzurri non calano fisicamente, tutt’altro. I nerazzurri nel secondo escono dai blocchi con una cattiveria agonistica vista, forse, soltanto nel big match contro la Juventus. L’Inter non arriva più seconda sul pallone, ma aggredisce, toglie spesso palla alla Lazio e, quando sbaglia, recupera. Merito sicuramente di una migliore freschezza atletica, segno che gli allenamenti nelle gambe iniziano a farsi sentire. I biancocelesti vengono schiacciati dai nerazzurri, che non si fermano né dopo il primo gol di Banega, propiziato, non a caso, da un recupero in pressing dell’argentino su Milinkovic, né dopo il secondo gol, realizzato da uno stratosferico Icardi. I nerazzurri tirano i remi in barca soltanto dopo un fischio: quello finale di Mazzoleni. Finalmente.

Banega e Kondogbia sugli scudi: gol e sostanza in mezzo al campo

Ma nel calcio, si sa, spesso è la testa a far correre le gambe. In tal senso, questo è il miglior vantaggio ricevuto dalla cura Pioli. Alcuni giocatori, oggi all’ultima spiaggia o alla prima occasione concreta, non hanno fallito. Su tutti, Ever Banega e Geoffrey Kondogbia. L’argentino, ad onor del vero in ombra nel primo tempo, cambia radicalmente la sua partita, e quella dei nerazzurri, con un grandissimo gol. Dopo la rete, l’ex Siviglia non si ferma, e propizia il gol del 3-0 dopo un bellissimo schema da calcio di punizione. Anche qui, finalmente. Il francese, invece, ha offerto una prova di sostanza in fase di interdizione e ottima sul piano della circolazione di palla e del disimpegno. Finalmente una partita di grande livello, senza né strafare né commettere erroracci. Che, per chi ha bisogno di trovare fiducia e condizione, è oro colato. Considerato dov’era il francese un mese fa, la situazione potrebbe ribaltarsi.

Capitolo Gabigol: in 10 minuti, il brasiliano infiamma San Siro

Parlando di Gabigol: il brasiliano sta trovando pian piano una sua dimensione durante la settimana e anche maggiore spazio in prima squadra. I 3 minuti di recupero di Reggio Emilia con annessa ammonizione sono sembrati troppo pochi per l’ex Santos. Questi 10 minuti di oggi, invece, hanno dato qualche indicazione in più sulle qualità del ragazzo. Che non si discutono. Alla faccia di chi lo vedeva poco in forma ed egoista, il primo pallone giocato dal brasiliano è un recupero sulla fascia destra in fase difensiva. Qualche numero per far circolare la palla e salire la squadra, oltre ad una voglia di infiammare San Siro tanto con le sue giocate quanto con i suoi incitamenti.

Certamente, giocare sulle ali dell’entusiasmo è più facile. Solo con i risultati e la serenità si può migliorare dal punto di vista fisico e comportamentale. Ma ancora più difficile è trovare le parole e le indicazioni giuste da dare nei momenti di sconforto e di mancanza di risultati. In questo, soprattutto in questo, si vede la mano dell’allenatore. Forse, con il tempismo giusto, si iniziano a vedere gli effetti della cura Pioli.

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