L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Bravo Pioli ma c’è ancora da lavorare

Un anno fa prima delle feste natalizie ogni interista scriveva la lettera a Babbo Natale. L’inizio era pressapoco così: “Ti prego, falli durare in testa”. Oggi invece al caro vecchietto arrivano lettere di color nerazzurro con inizio frase: “Ti prego, falli durare 90 minuti”.

INTER GENOA, CASINO ORDINATO O PROGRAMMATO?

Pioli

Prima di Inter-Genoa la cosa più divertente era azzeccare la formazione. Difesa a tre, a quattro, a cinque o nessuna, quattro attaccanti, tutti i mega esperti televisivi mandavano messaggi a Pioli sul da farsi.

L’unico che non ha capito la formazione di Stefano Pioli è Eder, reduce dalla doppietta di coppa. Ieri ha dovuto fare l’ala che non doveva azzardare il minimo avanzamento. Stessa posizione anche per Candreva che, a differenza di Eder, che sia serio o allegro ha sempre la stessa espressione facciale.

Ne è risultato che Eder ha chiuso la sfida con il Genoa dopo appena 45 minuti, generoso ma poco efficace. Al suo posto dentro Felipe Melo perché per dare ordine al casino ordinato o programmato serviva lui e già questo spiega tutto.

COSA CI LASCIA INTER GENOA?

Ci lascia un paio di fattori da Inter. La contestazione della Curva Nord, i due minuti di gioco di Banega che, diceva il mega esperto, servono solo a umiliare un giocatore, anziché fortificarlo. Infine, l’impossibilità di vedere Gabigol come contorno ai tre punti.

GABIGOL CI ABBIAMO CREDUTO

Ad un certo punto della partita sia Sky che Mediaset Premium hanno detto che si stava intensificando il riscaldamento di Gabigol. Nulla a che fare con quello fatto da Felipe Melo all’intervallo che nell’ordine ha sistemato bicipiti, polpacci, parastinchi, motosega e accetta. Si doveva far legna e Melo è il migliore in questo momento.

Gabigol invece l’ha guardato, ha palleggiato da solo parlando al pallone, un po’ come faceva Holly Hatton (lui si che era il cocco del mister, altro che Banega). Col 3-5-2 in tanti hanno pensato che una volta fuori Palacio sarebbe toccato a lui.

Invece no, dentro Perisic perché anche lui è dell’Inter, così come Jovetic, Biabiany e Kondogbia. Tanti, troppi esuberi, ma una chance a Gabigol datela, almeno per farci zittire.

PIOLI FACCIA DA FUNERALE

E’ stata una delle cose più divertenti, abituati a Roberto Mancini che sorrideva spesso anche durante le sconfitte. Pioli si è presentato in maniera seria davanti ai giornalisti. Concentrato, immerso in un mondo Inter che ti prosciuga le forze, che ti fa stare solo con la giacca nonostante nebbia e temperatura polare.

EPIC USA LA TESTA! SEI UN GENIO

brozovic

Su Brozovic, Mancini diceva: “Non sono sicuro che abbia il cervello, credo di si ma ho dubbi”. Ieri Epic ha spiegato perché si merita il rinnovo e perché 50 milioni dopo una gara così sarebbero anche pochi come clausola. Il giovanotto (ha appena 24 anni non dimentichiamolo) ha le qualità che mancano all’Inter. Esplosività abbinata ad istinto sfrontatezza in fase realizzativa. Quando tornerà Medel a centrocampo saranno guai. Per Pioli che troverà imbarazzo della scelta e per gli avversari.

TUTTO BELLO MA…

Ci sarà, però, sempre il tempo delle polemiche. Ieri dicono abbia giocato meglio il Genoa. Verissimo, ma ha vinto l’Inter 2-0 e ripensando alla letterina di Babbo Natale va già bene così, in attesa del regalo Gabigol. Intanto, godiamoci l’highlander Palacio che corre e si sacrifica e un Handanovic che per una sera non si arrabbia.

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