Compleanno Toldo, 45 anni di voli e parate

Compleanno Toldo, il portiere padovano racconta i suoi 45 anni

Compleanno Toldo, una carriera di miracoli fra Firenze e Milano

Oggi, Venerdì 2 dicembre, Francesco Toldo da Padova raggiunge il traguardo dei 45 anni, 9 dei quali con i colori nerazzurri tatuati addosso. Ora svolge il ruolo di allenatore dei portieri nella Nazionale Under 21 di Gigi di Biagio. Con l’ex centrocampista nerazzurro Toldo condivide uno dei ricordi calcistici più belli, la semifinale di Euro 2000 con l’Olanda. In quel match, il portiere allora alla Fiorentina si rese protagonista assoluto, fermando ben 3 volte gli oranje dagli 11 metri (2 durante i calci di rigore). “La sera prima mi ero immaginato tutto” spiega al portale Gianlucadimarzio.com “quello che sarebbe potuto accadere il giorno dopo. Insieme ad un amico ne parlavamo per telefono e ci raccontavamo che tutto il mondo avrebbe parlato di me. Parlavamo del fatto che ci sarebbero stati i rigori e che ne avrei parati un botto. E così è stato. Quella sera ho agito grazie all’entusiasmo, grazie alla mia forza mentale. Potevano andare avanti quanto volevano, non ce n’era. Mi divertivo a prendere in giro (ovviamente sportivamente) l’attaccante che sbagliava lo stop o che non riusciva a segnare, tentavo di condizionarlo in maniera negativa in modo che lui si innervosisse. E mi sono anche divertito a guardare fisso negli occhi, in una maniera che solo in quel momento riuscivo a fare, i giocatori che tiravano i calci di rigore. Avevo un’adrenalina elevatissima, ma il mio pensiero era quello di riuscire a condizionare il mio diretto avversario“.

Compleanno ToldoL’Inter nel cuore di Francesco

Dal 2001 al 2010 in nerazzurro, uno stile di vita. Toldo è stato acquistato dalla Fiorentina per ben 55 miliardi di lire, facendolo schizzare in cima alla lista degli estremi difensori più pagati della storia della società meneghina. Anni di parate, veri e propri miracoli, che hanno reso ‘Toldone‘ un beniamino della tifoseria del Biscione. Con l’Inter tante soddisfazioni: 3 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane, 5 scudetti e una Champions League. “ Io ho deciso di smettere esattamente la sera in cui abbiamo vinto la Champions League a Madrid: da qualche mese pensavo che se avessimo vinto tutti i trofei in quella stagione avrei smesso la sera stessa. Ho smesso esattamente con la stessa felicità con la quale ho iniziato. La cosa più bella è stata terminare la carriera con un trofeo così importante in mano: anche se in quella stagione ho raccolto poche presenze, so per certo di aver contribuito a quella vittoria sostenendo il gruppo a mio modo. Quando ho comunicato la mia scelta al Presidente Moratti era come se lui già immaginasse cosa volessi dirgli. Allora mi ha chiesto di restare in società, non voleva perdermi. Ha lasciato scegliere a me cosa preferissi, ho deciso di fare per due anni l’ambasciatore per un progetto importante e davvero gratificante come Inter Campus, una bellissima esperienza; poi ho creato Inter Forever, la formazione dei giocatori nerazzurri del passato, qualcosa che non esisteva”.

 

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