TS – Derby Madonnina, occhio agli outsider: Jovetic e Lapadula preparano sorprese

Derby Madonnina. Spesso il derby tra Milan e Inter è stato deciso dagli uomini meno attesi. Vedi Obi e Schelotto, De Jong e Alex e ancora più in la con gli anni Minaudo, Verza e Orlandini. Oggi le mine vaganti potrebbero essere Gianluca Lapadula e Stevan Jovetic.

Derby Madonnina: Lapadula e Jovetic chiedono spazio per la storia

Derby Madonnina. Scrive il Tuttosport che, immaginando chi dalla panchina del Milan può decidere il derby, scatta subito il nome di Gianluca Lapadula. 26 anni e fresco di prima marcatura in A contro il Palermo, prima gioia imitata poi dalla chiamata del ct Ventura con l’Italia.

lapadula

Complice anche un Bacca in ombra con la Colombia, per Lapadula si potrebbero aprire anche le porte dell’undici titolare. Per Jovetic tutto dipende da come Pioli vuol sorprendere il Milan. Magari rinunciando al 4-3-3 per avere un trequartista in più, considerando anche i ballottaggi tra Eder, Banega, Perisic e Brozovic. L’ex giocatore della Fiorentina è in gran spolvero dopo le prove con la sua nazionale. E incrocia quel Montella con cui ha vissuto una delle migliori annate calcistiche arrivando a quota 13 gol e 5 assist in 31 gare del 2012-13.

De Boer ha spesso e volentieri ignorato Jovetic. Salvo poi inserirlo per pochi minuti e senza una chiara sistemazione in campo. Il giocatore mai banale e anzi in grande spolvero nelle prime uscite stagionali con Mancini. Riscattato poi dal City per 14,5 milioni e poi mai messo sul mercato. Nonostante la corte della Fiorentina, con un pensierino anche al Milan nell’ultimo giorno di calciomercato, il montenegrino che per ora ha giocato 52 minuti in 4 presenze ma che nel bene o nel male ha sempre lasciato il segno (vedi Pescara e Crotone in positivo).

Lapadula è stata la sorpresa del mercato rossonero. Ha sofferto giocando poco, solo 153 minuti, ma finalmente decidendo una sfida di Serie A. Come sempre gli capitava nella scorsa stagione con la promozione col Pescara. Con Ventura che ha poi certificato la grandezza dell’attaccante, pronto magari oggi ad entrare nella storia di San Siro.

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