DIAMO I NUMERI – Derby “esterno” numero 83, esordio per Pioli come per Mancini due anni fa

Torna il campionato e torna la rubrica “Diamo i numeri”, che vi fornisce curiosità, statistiche e numeri interessanti riguardo la partita dell’Inter prevista dalla giornata di campionato. Un ritorno emotivamente potente e coinvolgente, visto che il calendario ci pone di fronte la sfida contro il Milan, il sentitissimo derby milanese che, in casa “ufficiale” dei rossoneri, si giocherà per l’ottantatreesima volta.  Debutto di fuoco per Stefano Pioli, che ha ereditato il posto lasciato vacante da de Boer prima della sosta ed ereditato per un brevissimo periodo da Stefano Vecchi, allenatore della Primavera. L’Inter da trasferta è riuscita a imporsi per ben 28 volte, perdendo 31 partite e pareggiandone 23. L’ultimo pareggio risale a quasi due anni fa e si presenta come un dato molto curioso, dal momento che fu una partita disputata ugualmente a novembre, esattamente il 23, dopo una pausa di due settimane per le Nazionali e che teneva sempre a battesimo un nuovo tecnico, trattasi di Roberto Mancini, che subentrò a Walter Mazzarri. Terminò 1 a 1 con la rimonta di Obi dopo il sigillo di Menez.

foto milan inter 0-4L’anno scorso è arrivata invece una sonora sconfitta per 3 a 0, firmata dalle reti di Alex, Bacca e Niang, con lo sfortunato rigore di Icardi tirato sul palo sul punteggio ancora in equilibrio sull’1 a 0. L’ultima vittoria risale invece al 7 ottobre 2012, con l’incocciata di Walter Samuel che lanciò momentaneamente l’Inter di Stramaccioni. Samuel era fra l’altro considerato un vero e proprio amuleto in occasione delle stracittadine, visto che la sua presenza era spesso sinonimo di vittoria. Considerando che da questa settimana è tornato nel club con un ruolo ufficiale nello staff tecnico di Pioli, dalle parti rossonere iniziano a fare qualche scongiuro. Il bello di questo derby, ovviamente, è che si è disputato anche oltre il confine italico, aspetto che nessun’altra stracittadina italica può vantare. Inter e Milan si sono sfidate infatti due volte in Champions league, la prima nel 2003, con l’eliminazione beffa per i nerazzurri dovuta a due pareggi e alla regola dei goal in trasferta, e la seconda nel 2005, con il Milan che si impose in casa 2 a 0 all’andata prima del brutto spettacolo del ritorno con il petardo lanciato a Dida e la vittoria a tavolino rossonera. Undici sono stati invece gli scontri in Coppa Italia, con 4 vittorie ciascuno e tre pareggi a sancire il perfetto equilibrio. Nella coppa nazionale però, Inter e Milan non si affrontano addirittura dal 2000, prima del doppio confronto europeo. In compenso c’è però stata la Supercoppa Italiana del 2012, giocata in Cina tra l’altro, segni del destino. Una delle pochissime partite per Gasperini al comando della truppa nerazzurra, che passò in vantaggio con Sneijder e si fece rimontare nella ripresa  dalle reti di Ibrahimovic e Boateng.

Andando molto a ritroso nella storia, scopriamo come il primo derby in assoluto si sia giocato nel 1909 proprio in” casa” dei rossoneri, che si imposero per 3 a 2 su quella società che si era distaccata dalla loro per idee differenti sull’utilizzo di giocatori stranieri, sul quale i dirigenti della neonata Inter spinegvano molto. Questioni di identità che si sono trascinate a lungo e che, oltre un secolo dopo, sono sempre d’attualità. I nerazzurri non ci misero però molto a far loro la prima contesa, visto che appena un anno dopo rifilirono una pesante cinquina in cui emerse il nome di tale Capra, autore di un’incredibile tripletta. Il primo di una serie di calciatori, atleti, eroi e personaggi che hanno segnato il destino di questa sfida così avvincente e densa di significati storici. Una menzione particolare la merita l’eroico 4 a 0 rifilato in una sera ancora molto calda d’agosto: il primo marchio indelebile della squadra destinata a vincere ogni cosa dopo mesi. Per Thiago Motta, Milito, Maicon e Stankovic non ci furono problemi nello schiacciare un Milan inerme e privo di idee. La speranza di tutti è che domani l’andamento possa essere simile, certi che i tempi sono molto cambiati e che questa sfida da anni non si gioca più per il prestigio, almeno contemporaneo, delle posizioni alte della classifica. Dovere di entrambe cercare di far rivivere il fascino del derby della Madunnina, che non può mai appassirsi del tutto, nonostante risultati e aspettative non all’altezza.

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